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Pescara, 18/12/2025
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Data: 25/05/2013
Testata giornalistica: Il Messaggero
Speciale Forum alta velocità dorsale adriatica - Regioni adriatiche un’alleanza per l’alta velocità. Chiodi a Bari: «Grave sperequazione premeremo sul Governo» (L'intervento di Chiodi - Guarda il video)

L’AQUILA Le Regioni adriatiche alzano la voce e chiedono uno studio di fattibilità per individuare le possibilità tecniche attraverso le quali velocizzare la linea ferroviaria lungo la dorsale adriatica. Un patto politico tra Regioni sarà sottoscritto a Roma, a giugno, presso il Ministero delle Insfrastrutture, per creare le premesse per la progettazione dell'infrastruttura dell’alta velocità.
Il governatore abruzzese Gianni Chiodi: «Per l'alta velocità esistono non due ma almeno quattro Italie, e questo non è accettabile. Occorre colmare il gap infrastrutturale e di prospettive di sviluppo economico con un atto di programmazione ed una visione unitaria che combatta questa grave sperequazione». L’occasione di questa presa di posizione è stata, ieri, il forum di Bari con gli altri governatori adriatici di Puglia, Friuli-Venezia Giulia e Molise, Nichi Vendola, Debora Serracchiani e Paolo di Laura Frattura e con gli amministratori delegati di Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti, e di Ntv, Giuseppe Sciarrone.
Ancora Chiodi: «Noi Regioni del versante adriatico dobbiamo cogliere l'occasione storica di stringere una fortissima alleanza e sviluppare un’importante azione politica che porti investimenti. I benefici non si vedranno a breve ma non dobbiamo commettere l'errore di farci prendere dalla maledizione del mandato elettorale come è accaduto a molte classi dirigenti che ci hanno preceduto. La strategia che ha portato l'alta velocità in Italia ha cambiato gli scenari economici delle aree interessate, ampliando l'offerta con l'apertura ai privati e portando più concorrenza, favorendo nuovi investimenti, migliorando i servizi. Occorre coinvolgere il Governo in una visione di lungo termine che individui le priorità infrastrutturali tenendo presenti costi e benefici. E se per l'alta velocità ora non ci sono le condizioni economico-finanziarie, per scelte effettuate in passato che hanno penalizzato il versante adriatico a vantaggio del tirrenico, almeno si acceleri sull’alta capacità, portando la velocità media dei treni dagli attuali 150 chilometri orari ai 200. Sarebbe un bel salto in avanti».
DISOMOGENEITA’
Ma per Moretti «non sono le Fs che decidono. Il problema è politico. Abbiamo fatto uno studio per capire come superare le disomogeneità e portare a standard di corridoio europeo la linea adriatica. Servono due miliardi. Non è vero che la linea adriatica è esclusa da tutto, ma dobbiamo valorizzarla per fasi temporali coerenti con quelle già decise». E Sciarrone: «Sono sempre stato convinto dell'importanza della direttrice adriatica tanto che i treni Italo di Ntv oggi arrivano a Ancona. Per andare oltre ci vogliono migliorìe alle infrastrutture. Noi siamo interessatissimi a questo progetto e faremo la nostra parte».

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