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Data: 25/05/2013
Testata giornalistica: Il Messaggero
Grillo: siamo rimasti io e il Cavaliere ne resterà uno solo

ROMA «Professionisti della politica? Professionisti de che?». L’avvocato De Vito, candidato Cinque stelle per il Campidoglio si chiama Marcello come Mastroianni ma s’ispira ai personaggi di Carlo Verdone per scaldare una Piazza del Popolo freddina. Sul maxi schermo sfila l’elenco dei manager indagati durante la gestione Alemanno. E la piazza grillina accoglie i nomi urlando «tutti a casa!». Prima erano stati proiettati gli interventi dei parlamentari 5 Stelle. Numericamente parlando il comizio di chiusura del M5S è un mezzo flop. Tra il palco e i gazebo dove si vendono magliette e panini - senza rilasciare scontrini - c’è il grande freddo da attraversare. Qua e là venditori distratti di gadget e palloncini, militanti sparsi con la maschera di anonymous.
LA COCA

Aspettando Beppe si fa notte. E allora lui, che arriva alle 21.35, seconda serata, si fa perdonare. Attacca il presidente Napolitano che si è «raddoppiato il mandato per restare quasi 16 anni» e «ha fatto bruciare i nastri con le intercettazioni». Cita il presidente di Confidustria Squinzi: «Ha detto che siamo sull’orlo del baratro? Non è vero. Siamo oltre, precipitiamo come Willy il Coyote». E si sfoga: «Sono finito in un data-base come antisemita. Avete capitooo? - urla, fingendo il solito attacco isterico - In Europa pensano che io sia un nazista... io che sono amico di Moni Ovadia.. Non so dove vorranno arrivare, mi seguono fin sotto casa, pedinano i miei figli... ogni tanto controllo la macchina per vedere se dentro mi ci hanno messo la coca». Poi stacca lo sguardo. Vede la piazza semi piena (o semi vuota). Dice:«Meno male che c’era lo sciopero... (degli autobus, ndr). Come siete venuti, col teletrasporto? I giornali diranno che siamo 300 ma in streming mi dicono che già siamo 20 mila». Poi affondo contro il «nano»: «Siamo rimasti solo io e il Cavaliere, ne resterà solo uno».
SE PO FA’

Nello show dell’ex comico c’è un siparietto che si ripete. Il momento della profezia: «Non so, forse voterete sempre gli stessi, forse Marcello non sarai eletto sindaco - fissa De Vito, in piedi alle sue spalle - ma entreremo lì. Vedremo i bilanci, controlleremo. Poi ci ripensa, «no, daje... li mortacci...se po fa’». Prima di mettere piede sul palco, Grillo con un tweet aveva detto la sua anche sullo stop al finanziamento ai partiti: «Bluffano e il Paese se ne sta andando». Attaccato la Finocchiaro, «che va in giro con un esercito che le fa la badante e vule far chiudere il M5S». E Mario Monti «che gira con 28 persone» di scorta. Insomma, tanto per non perdere l’abitudine non si era fatto mancare niente.
GLI HIGHTLIGHT

Nel sotto-clou della lunga maratona grillina, iniziata alle 5 della sera, è stato ricordato con un video Don Andrea Gallo, il «prete di strada» genovese. Il resto dello spazio concesso ai parlamentari e ai due portavoce Crimi e Lombardi. Ogni intervento preceduto da un filmato con i discorsi alle Camere, tipo gli hightlight della Domenica sportiva. Se hanno fatto gol si saprà lunedì.

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