ROMA La guerra delle piazze questa volta è stata persa da tutti. Dopo una campagna elettorale sotto tono e senza entusiasmo, i comizi finali dei partiti per tirare la volata ai candidati alle amministrative sono stato un flop. Persino Beppe Grillo, a Roma per sostenere il candidato 5S al Campidoglio, Marcello De Vito, non ha fatto il pieno di fan. E mezze deserte sono rimaste anche San Giovanni, scelta dal neo segretario Pd Guglielmo Epifani per tirare la volata a Ignazio Marino, e il Colosseo, dove Silvio Berlusconi ha tenuto un comizio lampo pro Gianni Alemanno. Un po’ meglio è andata ad Alfio Marchini, che però si è giocato la carta Antonello Venditti, romano de’ Roma e autore degli inni della «Magica», la squadra di Totti. Tutti gli occhi sono puntati su Roma ma domani e lunedì saranno 6,8 milioni gli italiani chiamati al voto. Due i capoluoghi di regione: Roma e Ancona. 14 i capoluoghi di provincia: Avellino, Barletta, Brescia, Iglesias, Imperia, Isernia, Lodi, Massa, Pisa, Siena, Sondrio, Treviso, Vicenza e Viterbo. Dunque è un test elettorale più che significativo. Soprattutto per il Pd, un partito entrato in crisi profonda dopo il dramma dell’elezione del presidente della Repubblica e la nascita del governo delle larghe intese con il nemico di sempre, Silvio Berlsuconi. Epifani a San Giovanni non è salito sul palco. Al centrosinistra ha chiesto di «riprendersi» Roma. Ai cronisti che gli chiedevano se fosse pentito per la scelta di San Giovanni, piena sola a metà, per il comizio di chiusura la chiusura di Marino, Epifani ha risposto dicendo che lo sciopero dei mezzi ha «pesato» molto sull’affluenza. Tranquillo e filogovernativo il Cavaliere. «Questo è un governo in cui riponiamo tanta speranza, rappresenta un accadimento storico» perché «era dal dopoguerra che destra e sinistra non riuscivano a dar vita a un governo di coalizione», ha detto Berlusconi al comizio finale per Alemanno. Poi attacco a Grillo: «I suoi candidati sono burattini comandati via internet da un capocomico sconclusionato». Secca la replica di Grillo prima del comizio in piazza del Popolo: «Stai attento nano che io sono molto sconclusionato e tireremo presto le somme». L’ex premier ha confermato fiducia nell’esecutivo Letta. Ma la prova elettorale è un test anche per il Pdl che vuole verificare se i sondaggi che lo danno in crescita siano attendibili. Per ora però a staccare la spina Berlusconi non ci pensa. La vera incognita del voto di domani e lunedì sarà quella dell’astensione che potrebbe penalizzare più il centrosinistra che il centrodestra. In questa tornata amministrativa debutterà anche la novità della doppia preferenza di genere per i comuni sopra 5mila abitanti. L’elettore che volesse esprimere due preferenze potrà farlo solo scegliendo il nome di una donna e di un uomo, pena l’annullamento della scheda. I ballottaggi per i sindaci saranno il 9 e il 10 giugno.