SULMONA Domattina alle urne una città incerta, ancora turbata dalla morte improvvisa del candidato sindaco di Sulmona Unita, Fulvio Di Benedetto. Nessun decreto ha sancito il rinvio elettorale reclamato a gran voce da parlamentari e da tre candidati sindaci (Di Ianni, De Paolis e Lucci). L'esito delle elezioni perciò sarà ancora più imprevedibile. Peserà molto l'incognita del voto al candidato sindaco deceduto. Le urne diranno se l'appello a un voto per Di Benedetto sarà stato raccolto dagli elettori, circa ventiduemila aventi diritto. Sulmona Unita propone cinque liste: LeAli per Sulmona, Sulmona Futura, Sulmona al Centro, Partito socialista, Sulmona Democratica. Il centrodestra, diviso in due, propone candidati sindaci Luigi La Civita, sostenuto dal Pdl e da Giovani Futuro, ed Enea Di Ianni, vice sindaco uscente, con Fratelli d'Italia e Il Popolo di Sulmona. A questa coalizione la commissione elettorale circondariale ha bocciato la lista Alleanza per Sulmona. L'ex vice sindaco ed ex presidente della Provincia, Palmiero Susi, è il candidato sindaco di Sulmona Viva e Per la mia Sulmona. Peppino Ranalli è il candidato sindaco del centrosinistra con Pronti per cambiare, Certo che partecipo, Pd, Sel, Riformisti per Sulmona e Noi Sulmona per Ranalli. Gianluca De Paolis è il candidato sindaco del M5S e Alessandro Lucci è il candidato sindaco di Sulmona Bene in Comune (Sbic). La campagna elettorale era cominciata in sordina. Eppure polemiche l'avevano preceduta un po'in tutti i fronti. Le primarie del centrosinistra per un momento hanno vacillato. Il centro, raccolto in Sulmona Unita, fino all'ultimo ha cercato un candidato sindaco, prima lanciando anch'esso le primarie, poi rinunciandovi e alla fine candidando Fulvio Di Benedetto, la cui tragedia si è consumata a metà della corsa elettorale, lo scorso 15 maggio. Scontri hanno segnato anche il centrodestra, diviso tra continuità e rinnovamento. Una divisione insanabile tra il gruppo fedele all'ex sindaco Fabio Federico e legato all'esperienza amministrativa conclusa dallo scioglimento anticipato del Consiglio comunale e il gruppo in antitesi, raccolto intorno alla senatrice Paola Pelino. Molti i confronti man mano avviati tra i contendenti ma spesso seguiti solo da addetti ai lavori di associazioni e rappresentanze di categoria. Un solo dibattito televisivo e pochi comizi. Ieri sera quelli finali, divisi tra lo scenario di piazza XX Settembre, il salotto cittadino e piazza Plebiscito, nei pressi della chiesa di S.Maria della Tomba. Duelli a distanza che hanno posto fine, senza grandi entusiasmi, ad un'inedita campagna elettorale. Alla prova saranno, tra i candidati consiglieri comunali, anche i cosidetti «figli d'arte». Due nel centrosinistra: Alessio Di Masci, terzogenito di Bruno, ex sindaco ed ex consigliere regionale, ancor prima presidente della Provincia, e Valerio Giannandrea, terzogenito dell'ex assessore comunale Angelo. Nel Psi è candidato Mario Sinibaldi, primogenito dell'ex vice sindaco Armando. Nicola Guerra, ex assessore comunale con Federico, terzogenito dell'ex assessore Giuseppe, nel centrodestra. Ma tutti sono di origine socialista.