L'amministratore delegato di Ferrovie dello Stato
«Sui colli di bottiglia decida il mondo della politica»
BARI - «La realizzazione della linea ad alta capacità tra Adriatico e Tirreno è un'opera fondamentale perché mette in relazione Bari-Napoli in un'ora e 45 minuti, Bari-Roma in tre ore. Ma non sarà completata prima del 2028». È quanto affermato dall'amministratore delegato di Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti, partecipando a un forum organizzato dalla Gazzetta del Mezzogiorno sui collegamenti ferroviari. All'incontro hanno partecipato anche l'amministratore di Ntv, Giuseppe Sciarrone, e i presidenti delle Regioni Abruzzo, Gianni Chiodi, Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, Molise, Paolo Di Laura Frattura e Puglia, Nichi Vendola. «Non sono le ferrovie che decidono - ha proseguito Moretti - , ma il problema è politico. Abbiamo fatto uno studio per capire come superare le disomogeneità (colli di bottiglia) e portare a standard di corridoio europeo la linea adriatica. Siamo nell'ordine di 2 miliardi. Non è vero che l'adriatica è esclusa da tutto, ma dobbiamo valorizzarla per fasi temporali coerenti con quelle già decise. Siamo fortemente impegnati su questa partita. Le priorità Ue vanno tenute presente. Occorre poi che lo Stato italiano faccia il suo ruolo. Quanto al collo di bottiglia sulla Termoli-Lesina (tra mare, selva, linea ferroviaria e statale) ricordo che abbiamo perso 400 milioni e abbiamo ancora soltanto un binario. Facciamolo questo raddoppio del binario in sede verso l'adriatica non da lato mare. Contemporaneamente affrontiamo anche la questione delle merci». «Serve - ha aggiunto Sciarrone - uno studio di fattibilità trasportistico della linea adriatica e lo devono fare tutte insieme le regioni. Sono sempre stato convinto dell'importanza della direttrice adriatica tanto che c'è un'iniziativa concreta di Ntv sulla linea che ad oggi ci consente di arrivare ad Ancona. Per andare oltre ci vogliono migliorie alle condizioni delle infrastrutture. Noi siamo interessatissimi a questo progetto e seguiremo l'andamento dello studio-progetto, poi valuteremo e faremo la nostra parte».
I GOVERNATORI - Per la presidente della Regione Friuli, Debora Serracchiani, la «prima scelta fondamentale è individuare le priorità, che devono coincidere con quelle europee. Occorre poi eliminare i colli di bottiglia sulla linea ferroviarie e contestualmente impostare la progettazione di alta capacità e velocità sull'adriatica». Per il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, «le priorità dell'Italia non devono però coincidere a tutti i costi e le condizioni con quelle dell'Unione Europea. Alta velocità divide l'Italia con differenze evidentissime. La sperequazione va colmata con atti di programmazione che al momento non ci sono. Serve fortissima alleanza e azione politica da parte delle regioni adriatiche». Per il presidente della Regione Molise, Paolo Di Laura Frattura, «risolvere il problema della Termoli-Lesina è possibile entrando nel merito della questione. Valutiamo la parte in viadotto a Campomarino e risolviamo il problema. Siamo disponibili a vagliare il tracciato nello specifico con ferrovie dello stato. È nostra volontà che le opere sull'adriatica si facciano». Infine per il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, «il punto cruciale è consentire alle Regioni la spesa dei fondi o resteremo sempre regioni a bassa velocità. L'alta velocità si studi e si cominci a progettare ma l'urgenza immediata è invece poter passare da una velocità di 120 i 200-250 chilometri orari. Quanto preventivato per gli interventi dell'alta capacità è una cosa alla portata delle regioni adriatiche da qui a 5 anni. Attrezziamoci per il futuro ma badiamo alle urgenze: l'alta capacità è immediatamente alla nostra portata. Spiace che a questo incontro non sia intervenuto il governo con il quale dobbiamo riaprire una discussione tra prerogative del mercato ed il diritto di cittadinanza-mobilità».