A Parma promettevano la metropolitana : è finita con mezza giunta in manette. A Bologna, fermi 49 nuovi mezzi: non possono circolare
Un tram chiamato scandalo s'aggira nelle pubbliche amministrazioni di tutta Italia. Da Palermo a Bologna, da Lecce a Parma (passando da Roma, ci mancherebbe), il sogno del trasporto moderno e iper-rotabile ha trascinato nel fango sindaci e assessori tra le risate amare degli utenti. In coda alla fermata del bus, puntualmente sgangherato? Nel tunnel della metropolitana più squallida? Vittime del pendolarismo senza sosta? La risposta è sempre la stessa: frodi, balle, megalomanie condite di mazzette. COSÌ INSEGNA il manager metropolitano Riccardo Mancini, piazzato dal sindaco Alemanno alla guida di Eur Spa, finito nei guai per aver pilotato (secondo l'accusa) l'acquisto di 45 filobus da parte di Roma Metropolitane, al modesto prezzo di 20 milioni di euro e intascando, sempre secondo la procura, una tangente da 500 mila euro. Lui ha smentito tutto, riconsegnando 80 mila euro in segno di buona volontà. Il problemino è che quel tipo di tram non può correre in città per mancanza di supporto adeguato. Un po' come succede a Palermo, dove 18 vagoni nuovi di zecca sono costretti a rimanere chiusi nei depositi: mancano le rotaie per i tram, e bisognerebbe sganciare 320 milioni prima di ottimizzare l'investimento già lanciato (21 milioni). Allora, forse, finirà come a Lecce, con la gente che aspetta da anni i risultati di un piano megagalattico per ribaltare la mobilità cittadina: filobus di nuova generazione, investimento da 23 milioni di euro, linee potenziate in tutta la città. Ebbene? Una raffica di arresti ha colpito personaggi vip (vedi l'ex consigliere giuridico del sindaco Adriana Poli Bortone) e un'inchiesta della magistratura su cui pure i colleghi svizzeri stanno lavorando con curiosità. "I principali indagati sono legati tra loro da una fitta rete di relazioni e da una molteplicità di contatti con soggetti ben inseriti nel tessuto sociale, istituzionale ed economico di riferimento, taluni dei quali in ciò agevolati anche e soprattutto per la loro adesione ad ambienti della massoneria" scrivono i pm, mentre i grembiulini leccesi si scandalizzano. Alfredo Bruni, dignitario del Grande Oriente, ha fatto sapere che la loggia locale non c'entra nulla coi filobus popolani, mentre è probabile che il manager maneggione (sul conto di Lugano gli hanno trovato 2,8 milioni di euro privi di una chiara origine) sia affiliato alla Grande Loggia di Francia, "La lumiere et le tablier". Del resto, nessuno è perfetto. A Parma hanno arrestato sindaco, assessori e funzionari tutti per un vortice di tangenti da urlo. Naturalmente, anche la rotaia ha avuto la sua corsia preferenziale con un progetto di metropolitana incomprensibile nell'efficacia, ma utilissimo per creare mance: 11 chilometri sottoterra con convogli di 30 metri l'uno, frequenze da 3 minuti e mezzo, 96.700 spostamenti giornalieri, 24 milioni l'anno, il tutto per una città di 170 mila abitanti. Quanto viene il conto finale? 300 milioni di euro per farla davvero, 30 solo per pagare le penali della non-opera. Più 500 mila euro sottratti al futuro sotterraneo della città e usati invece per rescindere un più carnale contratto con il Macello di Parma. Perché l'ultima fermata, la più triste, è sempre quella delle carte bollate. A BOLOGNA hanno atteso per anni le meraviglie del Civis, i tram a guida ottica su gomma, 49 gioiellini incastrati nella impossibilità di galleggiare sul reticolo urbano. Secondo la Corte dei conti, il danno erariale è calcolabile in 34 milioni di euro. Secondo la Procura, il sindaco dell'epoca (Guazzaloca) è innocente rispetto alle accuse di corruzione e falso ideologico essendosi lui occupato soltanto "dell'indirizzo politico-amministrativo" del Comune, e perciò impossibilitato a vivere una "corruzione propria". Secondo il Cipe, scesi dal Civis è ora di salire sul Crealis Neo, 182 milioni di euro già sbloccati. Fino al prossimo stop.