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Data: 28/05/2013
Testata giornalistica: Il Messaggero
Tre mesi in perdita per Alitalia che ora punta sul lungo raggio

ROMA Si fa più profondo il rosso di Alitalia nel primo trimestre dell’anno, dopo la leggera boccata d’ossigeno degli ultimi tre mesi 2012 (in break-even operativo). La fotografia scattata sui conti a fine marzo trasmette infatti una perdita operativa di 136 milioni (dai 109 milioni dello stesso periodo dell’anno scorso), con un risultato netto peggiorato a 157 milioni (-131 milioni il primo trimestre 2012), sebbene a fronte di ricavi da traffico passeggeri in crescita dell’1,2% nonostante la crisi. Numeri di cui dovranno tener conto i vertici della compagnia per gli ultimi ritocchi al nuovo piano industriale. Il documento arriverà sul tavolo del cda presieduto da Roberto Colaninno a fine giugno. Mentre è già agli atti la decisione del consiglio di dare un taglio netto al comitato esecutivo, una mossa probabilmente finalizzata perlomeno a congelare il progetto di integrazione con Air France. I soci d’Oltralpe contano infatti ben due rappresentanti (Jean-Cyril Spinetta, peraltro in uscita da Air France, e Bruno Matheu) sui nove membri del comitato, costituito proprio per affrontare temi strategici per la compagnia come quello del destino da condividere con i soci francesi. In questa direzione, dunque, il consiglio ha dato mandato al presidente di convocare l’assemblea dei soci per dare il via libera alla cancellazione dell’organo esecutivo (anch’esso presieduto da Colaninno).
TRAFFICO IN AFFANNO IN ITALIA
Tornando al dettaglio dei conti, a pesare sui ricavi, e dunque anche sull’utile del gruppo, è stata la diminuzione dei proventi non ricorrenti passati da 69 a 22 milioni. Il fatturato complessivo è dunque ammontato a 729 milioni. Ma la crisi si fa sentire più nel mercato domestico, dove però a fronte di una diminuzione complessiva dell’11%, Alitalia ha registrato una flessione dei ricavi del 7,4%, fa notare lo stesso gruppo. Si salvano il lungo raggio e il fronte intercontinentale, dove il fatturato cresce dell’11,5% (a fronte dell’incremento dell’1,1% per il segmento internazionale). Questo mentre più in generale il tasso di riempimento degli aerei (il cosiddetto load factor) è migliorato dal 68,8% al 70,7%, pari a un incremento dell’1,9%.
In crescita anche l’indebitamento finanziario, da 967 milioni di dicembre scorso a 1.023 milioni di fine marzo. Quanto alla cassa (le disponibilità liquide), invece, è stato fotografato a quota 159 milioni, contro i 75 milioni di fine dicembre. La società, da poche settimane affidata alla cura del nuovo amministratore delegato Gabriele Del Torchio, precisa inoltre che la quota di debito che grava sulla flotta di aerei di proprietà è pari a 636 milioni.

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