TERAMO Diviso e sconfitto. La tornata elettorale in provincia di Teramo ha confermato la crisi profonda del Pd. Il partito ha perso Alba Adriatica, passata al centrodestra dopo decenni di amministrazione di centrosinistra, e non è riuscito a riconquistare i comuni dov'era già finito all'opposizione nelle scorse consilatture come Atri, Notaresco e Civitella del Tronto. Il bilancio, nonostante il test nel Teramano riguardasse solo sei amministrazioni, alcune delle quali di modeste dimensioni, è pesantemente in perdita perché si colloca nella scia di recenti risultati negativi ed è il frutto di divisioni interne. Il Pd, insomma, ha perso male: nei principali comuni al voto non è riuscito a proporsi compatto all'elettorato imprimendo quell'inversione di tendenza evidente in altre zone d'Abruzzo e d'Italia. Il segretario provinciale Robert Verrocchio si complimenta con il nuovo sindaco di Controguerra Franco Carletta e si compiace per il cambio di rotta a Castilenti, che definisce «importante per tutta la Val Fino». Si tratta, però, di segnali troppo flebili e che semmai confermano gli errori compituti nelle altre realtà. «Non mi sfugge che avremmo dovuto e potuto fare di più», sottolinea, «e molto ha influito il momento a dir poco complesso del partito a livello nazionale». Verrocchio invoca un diaologo con la società che però manca già all'interno del Pd. «A volte le logiche personali hanno avuto la meglio», sottolinea, «a tutto discapito del bene del partito». Di tutt'altro umore è Paolo Tancredi, segretario provinciale del Pdl. «Ad Atri abbiamo ottenuto una vittoria clamorosa», afferma, «superando il 50% con sei candidati sindaco in corsa». Altrettanto soddisfacente sono i risultati di Notaresco, dove il centrodestra si è confermato alla guida del Comune dopo dieci anni di amministrazione, e ad Alba Adriatica. «E' un buon viatico per le regionali», evidenzia Tancredi che fa notare anche l'impegno del governatore Gianni Chiodi nei principali comuni chiamati alle urne. Per il segretario del Pdl è già iniziata la sfida con Luciano D'Alfonso per la Regione. «Si è speso anche lui nei comuni dove di votava», conclude, «ma Chiodi ha vinto 10 a zero».