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Pescara, 18/12/2025
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Data: 29/05/2013
Testata giornalistica: Il Messaggero
Alemanno: credo nella rimonta. E Marino chiama a raccolta il Pd. Il sindaco incalza lo sfidante: confronto tv.

ROMA Che ballottaggio sarà? Chi dei due, separati da 150.000 voti, un muro non insormontabile per l’inseguitore e non del tutto rassicurante per l’inseguito, riuscirà a riportare al voto quel romano su due che al primo giro si è astenuto? E poi: continuerà, tra Marino e Alemanno, il fair play che ha dominato finora o la sfida finale prenderà una piega cattivista? Quello di ieri sera a Ballarò è stato soltanto un antipasto - ma siamo appunto ancora ai preliminari e il confronto è stato indiretto e mediato da una doppia intervista separata - del match per il Campidoglio. Il faccia a faccia vero e proprio probabilmente si farà, ma non subito, e entrambi i concorrenti lo ritengono necessario per mobilitare una città Roma dimostratasi scettica e disillusa. Intanto Marino tatticamente evita di dare la propria disponibilità, mentre Alemanno ha preso subito a incalzarlo: «Marino non fugga dal confronto».
IL FORMAT
Quando il confronto si farà, e già i conduttori di talk show si stanno proponendo, il format del duello sarà questo: Marino che rincorre il voto grillino, e liscia il pelo alla sinistra-sinistra già essenziale per lui alla prima botta ma ancora non tutta recuperata alle ragioni del voto (nel quale ha totalizzato ben 250.000 consensi in meno rispetto a Rutelli nel 2008); Alemanno che punta al voto moderato rimasto sugli spalti e a quello che ha scelto Marchini (il quale per ora non si schiera) e comunque c’è tutto l’astensionismo di centrodestra da rimotivare come chiave della possibile rimonta in una «partita completamente nuova». Già da subito, mentre l’altra notte i risultati del primo turno si andavano definendo, gli uomini di Alemanno hanno pianificato la fase due (anzi, uno bis) della campagna elettorale e sono stati stampati i primi manifesti con su scritto: «Vince chi vota».
IL RITORNO DEI PARTITI
Far tornare in campo i partiti in maniera soverchiante e clamorosa non conviene, in tempi di astensionismo hard e di anti-politica, a nessuno dei due gareggianti. Ma rispetto al primo turno, dove a sinistra l’apparato in realtà si è mosso, l’impegno delle macchine da guerra elettorale sarà più necessario. Senza esagerare naturalmente, perchè il voto d’opinione sarà il target di entrambi. Eppure c’è Zingaretti super in campo, e ieri Enrico Gasbarra, segretario regionale democrat, ha subito scritto una lettera ai militanti, chiamandoli alla battaglia. Il partito azzurro ha promesso al sindaco uscente tutto il suo appoggio pancia a terra - e comunque «non lo abbiamo mai lasciato solo», ribadisce Cicchitto - e la variabile Berlusconi potrà fare la differenza. In nome del governo delle larghe intese e della pacificazione, a cui il Cavaliere tiene assai, Berlusconi si terrà lontano dalla sfida romana oppure no? Depoliticizzare la partita è l’intento sia di Marino sia di Alemanno, ma Silvio l’uomo delle rimonte - che ancora non ha fissato una data romana - potrebbe diventare la carta dello spariglio. Oppure no, perchè finirebbe per ideologizzare il match rendendolo più difficile per il candidato di centrodestra? Tra Arcore e Palazzo Grazioli il dossier ballottaggio è sul tavolo di lavoro dell’ex premier.
Rispetto al primo giro, stavolta sarà più palpitante lo spettacolo. E il primo assaggio del nuovo clima nazional-popolare da ballottaggio lo ha dato ieri Fiorello con la sua doppia canzone su Alemanno («Gianna», al ritmo della mitica hit di Rino Gaetano) e «Marino uo uo» in un faccia a faccia canoro che suona così: «L’alluvione e la neve so’ toccate a me / mo’ vuoi vince’ te / ma il Campidoglio uo uo uo, io non lo mollerò».

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