MILANO Ventiquattro ore di sciopero, con 156 voli cancellati, circa il 15% del totale di Linate e Malpensa, per far cambiare idea a Bruxelles sulla maximulta da 360 milioni a carico di Sea. La società che gestisce gli scali milanesi, infatti, è stata condannata lo scorso dicembre a restituire con gli interessi i 360 milioni di presunti aiuti di stato a sostegno di Sea Handling e, per far fronte alla sanzione, dovrebbe mettere in liquidazione la società interamente controllata, attiva nel servizio di movimentazione dei bagagli nei due scali, che conta ben 2.700 dipendenti. Sul provvedimento il governo italiano attende da Bruxelles la risposta definitiva alla sua richiesta di sospensiva, ma è di ieri l'ennesima doccia fredda dell'Europa.
Secondo fonti della Commissione europea, il quadro non cambia nemmeno davanti alla sospensiva disposta dal Tar della Lombardia dopo il ricorso presentato dal Comune di Milano, socio di maggioranza con il 54,8% di Sea, e dai sindacati. In questo modo il governo italiano rischia di essere considerato inadempiente da Bruxelles, che potrebbe deferirlo alla Corte di giustizia europea, con conseguente procedura di infrazione e possibili multe. Intanto la Commissione sta valutando la compatibilità del giudizio del Tar di Milano con il diritto comunitario, mentre la risposta definitiva alla richiesta di sospensiva fatta da Roma è prevista tra due giorni.
Nel frattempo si sono mobilitati i lavoratori, che hanno indetto uno sciopero di 24 ore, fino alla mezzanotte scorsa, e tenuto 2 presidi in città. Come detto, sono stati annullati 156 voli: a Malpensa 31 arrivi e 37 partenze a Linate 43 arrivi e 45 partenze.
Intanto nei primi giorni della prossima settimana dovrebbero tenersi i consigli di Sea e Sea Handling per l’approvazione dei rispettivi bilanci, rinviati a causa proprio della multa Ue. Si attendono alcuni pareri su come contabilizzare l’ammenda.