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Data: 31/05/2013
Testata giornalistica: Il Messaggero
Trasporto ferroviario in Abruzzo - Trenitalia: «Basta attaccarci, non siamo pirati». Spedicato: «Sangritana costa più di noi le scelte le fa la Regione»

«DI NARDO VUOL COPRIRE LA SULMONA-NAPOLI? NON PUO’, MA CONCORRA SE CI SARA’ UNA GARA»

PESCARA L’affondo del presidente di Sangritana, Pasquale Di Nardo, e del deputato di Sel Gianni Melilla non è andato giù a Trenitalia. «A sentir loro sembriamo dei pirati che lucrano sui cittadini. Beh, non è così. Siamo una società pubblica, del Ministero del Tesoro, che si occupa di trasporto con grande efficacia, chiude i conti in attivo e gli utili li impiega per investimenti, ben due miliardi e mezzo nel trasporto locale. E molti di questi soldi vengono investiti sull’Abruzzo», sbotta il direttore per l’Abruzzo di Trenitalia, Cesare Spedicato.
Sangritana afferma che potrebbe e vorrebbe fare di più, ma che il contratto di servizio Trenitalia-Regione lo impedisce.
«Strano che Sangritana, cioè Di Nardo, ignori la normativa vigente. Sì, c’è un contratto di servizio ed è la Regione che programma e definisce i servizi, non Trenitalia. La Sulmona-Carpinone-Napoli? Se la Regione ci dice di coprire quella linea lo faremo, siamo pronti, ma è la Regione che deve trovare risorse per una tratta su cui i treni girano quasi sempre vuoti, c’è gente solo da Isernia a Napoli, non in Abruzzo».
Sangritana afferma che sarebbe in grado di coprirla, quella tratta, ma che Trenitalia, o meglio Rfi, la branca di Fs che gestisce le infrastrutture, nega i binari.
«Sangritana non ha titolo per coprirla, quella tratta. Se il contratto di servizio scade e la Regione indirà una gara, Sangritana concorra; se vincerà, porterà i suoi treni a Napoli. Così è corretto. Ma, oggi, non ha titolo per farlo. Quel titolo è nostro».
Dunque se la Regione, con il contratto vigente, trovasse i soldi per la Sulmona-Carpinone-Napoli, Trenitalia potrebbe coprire di nuovo la linea.
«Esatto. Certo, a meno che lo Stato non la tagli comunque, quella linea: in quel caso Rfi si allineerà a quella decisione e, a seguire, anche noi di Trenitalia. La questione è politica, non decidiamo noi. E’ un problema tra Regione e Governo».
Come la questione dell’alta velocità sull’adriatica.
«Nel convegno di Bari il nostro amministratore delegato Mauro Moretti è stato chiaro con i governatori delle Regioni adriatiche: servono due miliardi per le infrastrutture necessarie a velocizzare la linea adriatica. Sì, la questione è politica. E’ il Governo che deve dire sì e trovare quei soldi. Trenitalia si muoverà di conseguenza, pronta ad entrare in azione».
Sangritana lamenta il suo sottoutilizzo, rilevando come i suoi costi a chilometro siano inferiori ai vostri.
«No, no. Per treni e bus Sangritana costa alla Regione 21 euro a chilometro, Trenitalia solo 11. E’ ovvio: più un’azienda è grande, più ha economie di scala. Di Nardo chiede più collaborazione? Bene, ma la collaborazione non si impone, si costruisce. Sangritana si autodefinisce un’eccellenza? Bah. Noi lo siamo senz’altro perchè ce lo certificano tutte le istituzioni internazionali, non basta dirselo da soli».
Insomma, l’affondo Di Nardo-Melilla non lo avete proprio digerito.
«Melilla è un politico, ma Di Nardo fa il nostro mestiere e certe cose dovrebbe saperle. E’ la Regione che decide, dai chilometraggi alle tariffe del trasporto pubblico locale. Qui tutti attaccano Trenitalia ma i regolamenti sono chiari. Come per le bici sui treni: il loro numero non può essere prefissato, dipende dal traffico che c’è in quel momento, dalla disponibilità dei posti sulle carrozze, è il capotreno che fa queste valutazioni in base al regolamento di esercizio. Lo ripeto: non siamo pirati, anche se ci dipingono così».

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