Mascia: serve una grande struttura pubblica con parcheggi e servizi Di Pietrantonio (Pd): le priorità sono altre bisogna confrontarsi in consiglio comunale
PESCARA La gara d’appalto per la pedonalizzazione di corso Vittorio Emanuele si chiude mercoledì prossimo. Gli ultimi giorni utili alla presentazione delle offerte vedono moltiplicarsi gli sforzi dell’opposizione per tentare di bloccare il progetto che prevede un investimento complessivo da 1 milione e 114mila euro. I consiglieri del Pd Enzo Del Vecchio, Camillo D’Angelo e Florio Corneli chiedono l’annullamento del bando, elencando quella che definiscono «un’incredibile sequela di leggerezze e superficialità di ordine tecnico-amministrativo» e contestando «la carenza di studi propedeutici e il coinvolgimento della città» che, secondo la minoranza, potrebbe provocare danni patrimoniali e possibili ricorsi sulla scia del permesso di costruzione di Pescaraporto. Non convince lo spostamento del traffico da corso Vittorio Emanuele alle aree di risulta, con la realizzazione di una nuova strada parallela all’attuale asse viario, dalla rotonda di via Michelangelo all’ex Ferrhotel, e la costruzione di due parcheggi seminterrati da 3mila posti complessivi, in parte riservati ai residenti. L’ipotesi progettuale, attualmente in fase di studio, è stata snocciolata dal sindaco Luigi Albore Mascia durante l’incontro di ieri pomeriggio convocato per parlare del nuovo teatro comunale, che dovrà sorgere su un’area di 8.200 metri quadrati - compresa tra l’edificio della vecchia stazione (oggi centro Icranet) e la rotatoria di via Michelangelo - e finanziato con 24 milioni e 400mila euro di capitali privati. La facciata del teatro sarà disegnata da una grande firma dell’architettura mondiale. «Non è detto che sarà Fuksas», sottolinea il sindaco, «anche Norman Foster ha manifestato interesse al nostro progetto. Mi rammarica che non è venuto qualcuno più vicino alla mia porta a propormi una sua idea di teatro per Pescara». Mascia avrebbe voluto un confronto condiviso con la minoranza, ma all’incontro di ieri pomeriggio si è presentato solo Giovanni Di Iacovo (Sel) che ha lasciato il tavolo dopo pochi minuti e, successivamente, il capogruppo del Pd Moreno Di Pietrantonio. «Il problema del teatro è secondario rispetto alla delicata questione delle aree di risulta», ha detto Di Pietrantonio a nome di tutta l’opposizione, «è vero che nel 2008 abbiamo votato la delibera per il nuovo teatro, ma adesso ci sono altre priorità. C’è bisogno di un confronto aperto in consiglio per chiarire che cosa ne sarà dell’intera zona della vecchia stazione ferroviaria, visto che finora sono venute fuori soltanto una serie di ipotesi». Secondo la maggioranza, la nuova strada su cui sarà convogliato il traffico veicolare in alternativa a corso Vittorio Emanuele dovrebbe allargarsi alle spalle del nuovo teatro. «Siamo in una fase di studio avanzata», ha detto Mascia. Smentito invece da Del Vecchio, D’Angelo e Corneli: «Si mira solo a spostare di qualche metro il traffico. Una posizione dettata più alla tutela di interessi di parte che dell’intera collettività. E infatti il completamento dell'opera sconta il mancato finanziamento per l'annualità 2013, lasciando così questo pasticcio in eredità alla futura amministrazione».