L’AQUILA Studenti, banconisti, operai, dipendenti cassintegrati, ex co.co.co. e pensionati. Tutti insieme tra le transenne di piazza Palazzo nel cuore di una città che è sempre meno una città. Circa 4mila persone, secondo una stima delle forze dell'ordine (da 5 a 7mila secondo i sindacati) hanno attraversato corso Vittorio Emanuele in una mobilitazione che ha messo insieme le forze sindacali di Cgil, Cisl e Uil da tutta la regione con lo slogan «Creare lavoro, sviluppare l’equità: meno rigore e più coesione per il rilancio del Paese». Ombrelli aperti e k-way colorati (ma anche qualche giacca a vento) si vedono dal palco allestito sotto la Torre Civica. «E’ questa la fotografia della regione», spiega Gianni Di Cesare segretario regionale Cgil. «Una regione in grande affanno: è inaccettabile che il governatore Gianni Chiodi si prenda la briga di illustrare il “modello abruzzese” sulle pagine di Panorama. Ma dove vive?». Per Di Cesare le priorità per l’Abruzzo sono «lavoro, sociale e ricostruzione: il miliardo assegnato per la ricostruzione deve essere speso bene, perché questo settore deve essere trainante, nell’interesse degli aquilani, ma anche di tutto il settore edile». Sotto il palco, fra gli altri, il sindaco Massimo Cialente, la senatrice Stefania Pezzopane, l'ex parlamentare Giovanni Lolli, il presidente della Provincia, Antonio del Corvo e i consiglieri regionali Giuseppe Di Pangrazio e Claudio Ruffini. «Dopo 4 anni L'Aquila è ancora una città fantasma», dice Fabrizio Pascucci, segretario nazionale Feneal-Uil, «mi chiedo se non sia il caso di tornare all’Emergenza, lasciando la regia della ricostruzione direttamente alla presidenza del Consiglio». Pascucci, di fatto, vedrebbe di buon occhio un ritorno al commissariamento. Un confronto che si gioca sulle tante istanze regionali, dalle difficoltà degli studenti illustrate da Monia Flammini, universitaria di Teramo e rappresentante Udu, alla complessa vicenda dei ricercatori della Mario Negri Sud di Lanciano, raccontata da Angelo Di Santo. E poi, ancora, le difficoltà degli ex dipendenti della Sanatrix, ancora in cassa integrazione a quattro anni dal sisma, o dei lavoratori Coop che portano in strada la preoccupazione per il rischio di chiusura del punto vendita del Torrione. Dal palco Giovanni D’Addario, fogli alla mano, ripercorre la complessa vicenda della Solvay di Bussi facendo anche riferimento ai dossier sull’impatto ambientale, mentre in piazza Federica Valentini si confronta sul futuro dei precari dell’amministrazione provinciale dell’Aquila. ll collega della Cisl, Maurizio Spina sottolinea, invece, «la necessità di ricorrere a risorse comunitarie, pertanto non è più rinviabile la redazione di un piano strategico della regione Abruzzo». Dal segretario confederale Uil Guglielmo Loy arriva l'appello al Governo di limitare l’abolizione dell'Imu alle categorie più deboli, finanziando ricerca e ammortizzatori sociali con le imposte sugli immobili che valgono di più.