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Data: 03/06/2013
Testata giornalistica: La Repubblica
Camusso (Cgil) contestata a Milano: nel mirino l'intesa con Confindustria "Lo sciopero non si tocca, hanno urlato i contestatori". La replica del segretario generale: il diritto di sciopero verrà sempre difeso ed è intangibile (Guarda il video)

Il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, è stata brevemente contestata durante un incontro sindacale unitario a Milano da un gruppetto di persone che sedevano in platea e hanno atteso l'inizio del suo intervento per protestare contro l'intesa sulla rappresentanza sindacale da poco sottoscritta. I contestatori, poi usciti senza particolari tensioni dalla sala del teatro San Babila che ospitava l'incontro per la festa del 2 Giugno, hanno urlato più volte che "lo sciopero non si tocca". Camusso - che ha replicato di essere pronta al confronto e che in ogni caso il diritto di sciopero verrà sempre difeso ed è intangibile, "anche perchè espressamente previsto dalla Costituzione" - ha poi tenuto il suo intervento senza altre interruzioni.

La contestazione al leader della Cgil

"Al di la delle apparenze, la Cgil è una e tutte le categorie fanno riferimento a questa organizzazione: sarebbe una notizia che non sia d'accordo", ha affermato poi Camusso rispondendo a una domanda sul fatto che anche la Fiom è d'accordo sull'intesa. "E' un accordo che applica un articolo della Costituzione - ha aggiunto Camusso - che non si era mai riusciti ad applicare: si può dire che è un accordo di valenza repubblicana". Secondo il segretario della Cgil, uno dei vantaggi maggiori dell'intesa è che "non sono le controparti che decidono chi rappresenta i lavoratori, come invece è accaduto negli ultimi anni".

Quanto alla Festa della Repubblica, Camusso ha ricordato che "la Costituzione è la vera casa condivisa di questo Paese e non è un caso che si fondi sul lavoro. ed è dal lavoro che parte l'idea che il Paese intero vuole liberarsi dal fascismo: la Costituzione dice con straordinaria chiarezza che non c'è unione senza lavoro. Occorre ricostruire un'idea comune del Paese". E ancora: "Tanti, troppi pensano che alcune istituzioni non siano valide", mentre il modello parlamentare è "da salvaguardare come espressione dei cittadini. La nostra Costituzione parte dal lavoro e mette al centro la persona. Il lavoro è libertà, autonomia, possibilità di determinare il proprio destino".

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