Il premier Enrico Letta ha benedetto il cronoprogramma redatto dal Comune che gli è stato consegnato materialmente dal sindaco Massimo Cialente. A questo punto non si può che sperare che alle parole seguano i fatti da parte del governo. Il primo cittadino ha fatto il suo ingresso nel primo pomeriggio di ieri a palazzo Chigi per avere un colloquio privato con il premier del suo stesso partito. L’evento è stato registrato anche da un comunicato ufficiale della presidenza del Consiglio dei Ministri: «Nel corso del colloquio sono state affrontate le problematiche della ricostruzione post-sisma». Un faccia a faccia che avrebbe rassicurato il sindaco, ma non troppo. Cialente ha preferito mantenere il riserbo sui dettagli del colloquio durato circa un’ora. Dettagli che svelerà oggi in occasione della visita del ministro Carlo Trigilia. Un riserbo quello del sindaco che tradirebbe una certa diffidenza sulle future scelte del governo sulla ricostruzione aquilana. Del resto benedire il cronoprogramma per la rinascita del cuore della città non equivale a dire che le risorse arriveranno con il «treno» della conversione del decreto Emergenze. Ergo, la battaglia sull’emendamento da 1,2 miliardi in sede di conversione del decreto non è stata ancora vinta.
L’ORA DELLA VERITÀ
Questa mattina ci sarà il temuto appuntamento con la commissione Bilancio che aveva già fermato giorni fa altri emendamenti salva-L’Aquila. Sarà quella la vera prova del nove. Se l’emendamento riceverà la «bollinatura» della Ragioneria di Stato allora il gioco sarà fatto. La senatrice Stefania Pezzopane si è mostrata piuttosto ottimista ricordando che l’operazione aveva il via libera in occasione della riunione del tavolo tecnico politico della scorsa settimana.
LE MISURE
Secondo quanto si apprende il Tesoro avrebbe sollevato qualche obiezione sulla copertura degli interessi sulla anticipazione delle risorse aggiuntive pari a 1,2 miliardi, tutte nel 2013. Una operazione che l’amministrazione comunale intende fare attraverso una anticipazione bancaria da sottoscrivere tramite una convenzione con l’Abi. Ecco intanto il testo più o meno definitivo del provvedimento Salva L’Aquila: «È autorizzata la spesa di 197,2 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2014 al 2019 al fine della concessione di contributi a privati, per la ricostruzione o riparazione di immobili, prioritariamente adibiti ad abitazione principale, danneggiati ovvero per l'acquisto di nuove abitazioni, sostitutive dell’abitazione principale distrutta». «I contributi - prosegue il testo - sono erogati dai Comuni interessati sulla base degli stati di avanzamento degli interventi ammessi; la concessione dei predetti contributi prevede clausole di revoca espresse, anche parziali, per i casi di mancato o ridotto impiego delle somme, ovvero di loro utilizzo anche solo in parte per finalità diverse da quelle indicate nel presente articolo». «A decorrere dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, le misure dell'imposta fissa di bollo attualmente stabilite in euro 1,81 e in euro 14,62, ovunque ricorrano, sono rideterminate, rispettivamente, in euro 2,00 e in euro 16,00».