ROMA Con la direzione di oggi il Pd avvia la battaglia congressuale, oltre ad affrontare il nodo delle riforme istituzionali. In entrambi i casi non mancheranno le occasioni di dividersi fra le varie aree, anche se un sondaggio registra una ripresa dei consensi verso il partito guidato da Epifani. L’unico in Italia, segnala il segretario, a non essere un “partito personale”. E si registra ancora il vantaggio di Matteo Renzi rispetto a tutti gli avversari possibili in una eventuale sfida per Palazzo Chigi. Secondo l’indagine condotta dall’Istituto Demopolis, il voto a Roma e negli altri Comuni nell’ultima tornata di amministrative ha già determinato un “effetto emulativo di rimbalzo”, ridando fiducia all’elettorato di centrosinistra: se ci si recasse alle urne per le Politiche, il Pd otterrebbe oggi il 24% (era sceso fino al 21). In questo contesto, sembra godere di un ampio e crescente favore da parte dell’opinione pubblica Matteo Renzi. Alla domanda su quale leader vorrebbero come futuro premier il 37% degli italiani indica proprio il sindaco di Firenze che supererebbe l’attuale premier Enrico Letta, al 20%, e doppierebbe Silvio Berlusconi, fermo al 18%. Oltretutto i consensi per il sindaco di Firenze sembrano in crescita. Come emerge da un altro sondaggio Demopolis, la fiducia dei cittadini nei suoi confronti raggiunge oggi il 56%, ben al di sopra del 47% dei giorni delle Primarie. «La peculiarità di Renzi – sostiene Pietro Vento direttore di Demopolis – appare la trasversalità del gradimento che sembra riscuotere anche al di fuori della sua area di appartenenza: ottiene la fiducia di circa i due terzi tra gli elettori del Pd e tra i centristi di Monti. Ma esprimono un giudizio positivo nei suoi confronti anche il 53% di chi ha votato il Pdl e 4 elettori su 10 di M5S.