Gentile Direttore, vorremmo fornire alcuni elementi di utile conoscenza riguardo al tema delle fermate degli Intercity Notte affrontato lo scorso primo giugno nella sua rubrica delle lettere. Questi treni, che hanno costi di produzione superiori ai ricavi, sono effettuati secondo uno specifico Contratto di Servizio stipulato fra Trenitalia e lo Stato, il quale li considera "Servizi universali" e ne commissiona quindi l'effettuazione. Lo Stato, committente, copre con propri corrispettivi la differenza tra costi e ricavi e definisce, attraverso il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, numero e caratteristiche di questi treni, tra cui orari, frequenza, fermate. Non compete quindi a Trenitalia, società cui è affidata solo la gestione del servizio, decidere di far fermare un treno in una stazione o in un'altra. Da notare, in ogni caso, che le eventuali fermate a Vasto sarebbero posizionate nel cuore della notte (tra le 0.30 e le 4, a seconda del treno) suscitando, probabilmente, un limitato interesse, oltre che un sicuro e significativo disagio per la clientela già presente a bordo. Infine, il confronto sui tempi di viaggio, rispetto al passato, tra Pescara e Roma, non può prescindere dalla considerazione che, nel periodo preso in esame, l'infrastruttura è rimasta la stessa mentre il traffico è quasi triplicato, passando da appena 34 treni al giorno a quasi 100.
Ferrovie dello Stato Italiane Ufficio Stampa Abruzzo
Prendo atto delle spiegazioni, ma posso esprimere un piccolo, modestissimo desiderio? Mi piacerebbe che tutti i dettagli che le Ferrovie dello Stato espongono quando si tratta di replicare a una lettera di protesta, venissero offerti anche ai poveri viaggiatori che si trovano su un treno alla deriva che non si sa quando parte e non si sa quando arriva. Faccio un esempio: sabato scorso ero prenotato sulla Freccia Bianca che alle 16 e 15 avrebbe dovuto lasciare Pescara con destinazione Milano. Il biglietto è piuttosto costoso e ci si aspetta un servizio all’altezza. Ebbene, il treno è ripartito con più di un’ora di ritardo ed è arrivato a Modena, stazione di arrivo del sottoscritto, con due ore e 55 minuti di ritardo. Perché? Nessuno è riuscito a saperlo. Solo la cortesia di alcuni controllori, mi pare del compartimento di Venezia, è riuscita ad alleviare il disagio e l’irritazione di noi poveri passeggeri.