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Pescara, 18/12/2025
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Data: 06/06/2013
Testata giornalistica: Il Messaggero
Ricostruzione a L'Aquila - Duecento milioni l’anno ma a partire dal 2014. Niente fondi per il 2013 a rischio il cronoprogramma

Un miliardo e 200 milioni sì, ma dal 2014, con 197 milioni l’anno fino al 2019 e zero euro per il 2013. Come dire: scordatevi cronoprogramma e asse centrale. La Ragioneria di Stato si è opposta a ogni tipo di ipotesi circa l’anticipazione tutta per il 2013 di 1,2 miliardi di euro, risorse contenute in un emendamento che sarà approvato in Aula così com’è, avendo già avuto ieri l’ok dalle commissioni riunite Ambiente e Lavori Pubblici. Perfino i 98 milioni di euro del 2013 sono stati girati alle missioni dei militari all’estero. La prima tranche da 197 milioni potrà essere dunque disponibile solo dal 2014. Per l’Europa il cui timore è di sforare il patto di stabilità comunitario. «La battaglia è tutta da combattere - spiega Stefania Pezzopane - ma sarebbe stato sciocco non prendere neanche questi soldi. Abbiamo attivato un tavolo con il Mef». Ieri il sindaco Massimo Cialente e Giovanni Lolli infatti hanno incontrato ministri e sottosegretari per tentare di portare a casa quanto più possibile ora, nel contempo hanno chiesto sponde per chiedere una deroga al patto di stabilità europeo per i Paesi colpiti da calamità. Unica concessione ricevuta è l’ammissione del Governo «che la ricostruzione dell’Aquila è una questione nazionale che merita una legge e una programmazione di risorse nel tempo». La Pezzopane l’ha spuntata con altri emendamenti come il rinnovo dei contratti dei precari: le risorse ammontano a 1,2 milioni per il capoluogo, un milione per i restanti paesi e 580 mila euro per la Provincia. Ha portato a casa la deroga del patto di stabilità per 30 milioni di euro. Licenziati emendamenti relativi all’assistenza alla popolazione. Negata invece all’Asm la possibilità di continuare a lavorare le macerie. Naufragata anche la proroga degli sconti nelle bollette Enel per i Comuni colpiti dal sisma.

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