Il disegno di legge del governo sul finanziamento ai partiti arriva alla Camera, con una importante novità: la stretta sulla destinazione del 2 per mille ai partiti. Questo elemento, unito al flop del finanziamento da parte dei privati l’anno scorso, mette in allarme i tesorieri, i quali temono di non riuscire a sopperire alla progressiva eliminazione del finanziamento pubblico. Oggi il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Dario Franceschini, ha trasmesso alla presidenza della Camera il disegno di legge approvato venerdì dal Consiglio dei ministri. La principale novità è la definizione del meccanismo del 2 per mille. I cittadini nel compilare il 730, potranno destinare il loro 2 per mille ad un partito che indicheranno. Ma il 2 per mille di chi non sceglie rimarrà interamente allo Stato, non come accade per l’ 8 per mille a favore delle Chiese, nel quale il cosiddetto «inoptato» viene suddiviso tra lo Stato e le diverse confessioni in base alle percentuali.