Il progetto della Grande Pescara, la fusione con Spoltore e Montesilvano in un unico Comune di oltre 400mila abitanti, è ancora nell’agenda del Consiglio regionale. Il presidente Nazario Pagano assicura che il referendum consultivo richiesto dalla legge per l’accorpamento di grandi città potrebbe tenersi il prossimo anno: «Concepire oggi una città moderna, europea, e soprattutto con una visione contemporanea e non ottocentesca, è l’obiettivo che dobbiamo perseguire come classe dirigente per rendere Pescara una città competitiva e all’altezza delle nuove sfide». Era stato proprio il promotore del referendum, il consigliere regionale Carlo Costantini, ex Idv e oggi esponente del Movimento 139, a ricordare che la sua proposta di legge giaceva nei cassetti della Regione ormai da due anni.
Ieri è arrivata la risposta di Pagano, intervenuto nell’incontro sulle trasformazioni urbane della città organizzato dall’Ordine provinciale degli Architetti: «Solo unendo le forze e le risorse Pescara può diventare un punto di riferimento e di attrazione per i centri limitrofi. Come è importante - ha aggiunto - pedonalizzare alcune aree urbane e centrali della città o realizzare nuovi parcheggi affinché la pedonalizzazione funzioni».
Il fatto è che la legislatura regionale scadrà il prossimo dicembre, quindi dovrebbe essere quella nuova a gestire il referendum sulla Grande Pescara previsto per il 2014, secondo lo stesso Pagano in concomitanza con la tornata elettorale delle amministrative. Ma questo potrebbe avvenire in un quadro politico profondamente mutato, che già oggi vede non poche resistenze al progetto di Costantini, soprattutto in casa del Partito democratico. Pagano però ci crede: «Al di là dei comitati del no, bisogna lavorare insieme per disegnare una città diversa, non solo dal punto di vista urbanistico». Questione scomoda da affrontare in campagna elettorale, come quella dell’abolizione delle Province, senza urtare la suscettibilità dei campanili.