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Pescara, 18/12/2025
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07/06/2013
Il Messaggero
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La visita del Ministro Lupi in Abruzzo - Lupi: «207 milioni all’Abruzzo». Il ministro a Pescara, al Patto per lo sviluppo: soldi già disponibili, ma sono meno del previsto. Il Pd diserta l’incontro: «Una farsa». Infastrutture e trasporti, i sindacati presentano il piano |
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PESCARA Pochi, maledetti e subito, come da antico adagio. Il ministro alle Infrastrutture e ai Trasporti, Maurizio Lupi, porta una notizia cattiva e una buona all'Abruzzo: i soldi disponibili per realizzare le opere già programmate ammontano a 207 milioni, un quarto circa dei 960 milioni previsti nel precedente accordo con il Governo. Ma saranno sbloccati subito, nella riunione del Cipe fissata per il 22 giugno. Un passaggio accompagnato dall'entusiasmo del presidente della Regione, Gianni Chiodi: aDopo dieci lunghi anni arrivano provvedimenti che riguardano il sistema infrastrutturale abruzzese». Il ministro aggiunge poi una novità al tavolo della Consulta del Patto per lo sviluppo, un metodo di lavoro apprezzato: «Stiamo lavorando a un piano straordinario di manutenzione sul territorio nazionale, con il coinvolgimento dell'Anas». Risorse aggiuntive che potrebbero andare anche all'Abruzzo. Ma anche qui non c'è molto da scialacquare, visto che la torta complessiva da spartire fra tutte le Regioni ammonta a circa 250 milioni di euro.
Cgil, Cisl e Uil hanno ricordato in una relazione affidata al segretario Uil, Roberto Campo, che quello di ieri è stato il terzo incontro della Consulta del Patto con rappresentati del Governo. Di tre Governi differenti, per l'esattezza. L'ultimo, con il ministro Fabrizio Barca, risale al 17 aprile dello scorso anno: aCi invitò a dotarci anche di un piano B, a causa della drammatica contrazione delle risorse pubbliche disponibili. E noi -hanno ribadito i sindacati a Lupi- abbiamo tenuto conto di quell’esortazione. I punti di cui parliamo oggi appartengono non solo all'ordine del desiderabile, ma anche del possibile». A partire dai quattro approfondimenti tecnici concordati dai sindacati con il Ministero: infrastrutture, porti e logistica, trasporto aereo e trasporto pubblico locale, in un quadro sovranazionale che tenga conto della programmazione 2014-2020 dei fondi europei. Dunque, i rapporti con i Balcani, il Mediterraneo, il Mar Nero. MACROREGIONE Cgil, Cisl e Uil si sono soffermati soprattutto sull'opportunità offerta dalla macroregione Adriatico-Ionica, con la richiesta a Chiodi di organizzare subito il confronto con i Ministeri interessati. Nello specifico, i sindacati hanno segnalato il tema dell'aggancio dell'Abruzzo al Corridoio 5, la valorizzazione della rete autostradale, l'istituzione di un confronto tra Lazio e Abruzzo per rivitalizzare il collegamento Tirreno-Adriatico. Altro tema: il prolungamento del corridoio Baltico-Adriatico fino a Brindisi da sostenere in sede europea, e in questa logica il recupero dell'alta velocità ferroviaria lungo la tratta Bologna-Bari che al momento ha come capolinea Ancona. No dei sindacati anche alla chiusura degli scali merci di Ortona e San Salvo (sul quale Lupi ha assunto impegni precisi), mentre è stato chiesto l'inserimento della portualità abruzzese nelle Autostrade del Mare e dell'aeroporto d'Abruzzo nel piano nazionale. LO STOP DEI DEMOCRAT L'incontro è stato invece disertato dal Pd, unico partito di opposizione a sedere al tavolo del Patto. Un appuntamento definito «una farsa» da Camillo D'Alessandro: «In quattro anni Chiodi non è riuscito a portare un solo euro per le infrastrutture. Erano stati promessi sei miliardi di opere in un famoso incontro tra lui e l'ex premier Silvio Berlusconi il 28 maggio 2009. Ma il documento non fu sottoscritto dall'allora ministro dell'Economia, Giulio Tremonti. Infatti quei soldi non arrivarono mai». In mattinata il Pd aveva anticipato le parole del ministro, annunciando che anche l'ultimo pacchetto di opere promesso all'Abruzzo, oltre 900 milioni di euro, era in gran parte privo di copertura finanziaria mentre restano al palo importanti infrastrutture, come il collegamento tra la Val di Sangro e il Molise, il completamento della Teramo-Mare, il prolungamento dell'asse attrezzato fino all'interporto di Manoppello. E i democrat collegano l'iperattivismo di Chiodi al tentativo di spostare di sei mesi in avanti il voto per le regionali. Il segretario regionale, Silvio Paolucci: «Il presidente si sente all'inizio del mandato, noi invece crediamo che questo sia il tempo della rendicontazione». E D'Alessandro incalza: «Basta con le bugie e la propaganda elettorale, Chiodi sa benissimo che le infrastrutture che dice di volere realizzare le faranno altri, nei prossimi cinque anni».
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