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Data: 07/06/2013
Testata giornalistica: Il Tempo d'Abruzzo
La stazione ferroviaria c’è ma per poco. Il tracciato è essenziale per l’area industriale e va sostenuto

VASTO L’impegno a congelare la procedura di dismissione dello scalo merci nella stazione ferroviaria di Vasto-San Salvo fino alla metà di ottobre. Lo ha assunto il responsabile della direttrice Adriatica di Rfi nel corso del vertice convocato a San Salvo dal sindaco Tiziana Magnacca, che ha chiamato a raccolta imprenditori, amministratori del territorio e sindacati per decidere il futuro dello scalo merci, chiuso per ragioni di razionalizzazione delle risorse e delle spese da parte di Rfi. All’incontro, svoltosi nella sala consiliare del Municipio di San Salvo e teso a verificare il reale interesse del territorio rispetto all’utilizzo delle rotaie per il trasporto delle merci, hanno partecipato i vertici delle maggiori industrie di San Salvo, in particolare Marco Mari per la Denso e Graziano Marcovecchio per la Pilkington, ma anche i rappresentanti della Confindustria di Chieti, dell’associazione degli imprenditori Assovasto, del Consorzio per l’Area di Sviluppo Industriale del Vastese e dei sindacati. Non sono mancati il presidente della Commissione regionale Industria, Nicola Argirò, il presidente della Sangritana, Pasquale Di Nardo, l’assessore provinciale Tonino Marcello, il presidente della Bcc Valle del Trigno, Nicola Valentini, sindaci, assessori e consiglieri del Vastese. A rappresentare le Ferrovie dello Stato c’era l’ing. Paolo Pallotta, responsabile della direttrice Adriatica di Rfi nella tratta Bologna-Lecce. «Il Comune di San Salvo - spiega il sindaco Magnacca - è determinato con ogni mezzo a mantenere inalterata la situazione esistente e ha chiesto alle Ferrovie dello Stato un impegno più concreto e strategico per il Vastese che, con il territorio del Sangro, rappresenta il valore aggiunto per l’economia della provincia di Chieti e della regione Abruzzo». «È stato un momento di confronto molto intenso - precisa il primo cittadino di San Salvo -, nel corso del quale i sindacati hanno fatto sentire il loro grido d’allarme per i rischi incontro ai quali si andrà in un territorio che non si può più permettere di perdere infrastrutture. Ci deve essere, anche da parte delle Ferrovie, una politica economica diversa e, soprattutto, più flessibile rispetto ad un mercato industriale che ha mutato le proprie regole, concetto che è stato ribadito con forza dai vertici aziendali di Piana Sant’Angelo. I presenti all’incontro hanno chiesto che vengano mantenuti attivi i deviatori d’accesso alle rete ferroviaria nello scalo di Vasto-San Salvo e che si creino le condizioni per il completamento delle infrastrutture di collegamento verso il porto di Punta Penna di Vasto e l’autoporto di San Salvo attraverso finanziamenti con l’azione congiunta di pubblico e privato». «Non possiamo permetterci il lusso - conclude il sindaco Magnacca - di non mantenere attivo lo snodo ferroviario, considerando che nell’area industriale di San Salvo esiste un circuito ferroviario che consente di arrivare con le rotaie all’interno degli stabilimenti e che, se opportunamente sostenuto, può garantire competitività, efficienza e rispetto dell’ambiente».

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