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Pescara, 18/12/2025
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Data: 08/06/2013
Testata giornalistica: Il Centro
Costi della politica - La teoria del Pdl: con sei consiglieri in più si... risparmia. Venturoni taglia corto: saremo comunque meno di oggi Ma la Uil-Fp annuncia: un artificio, ricorreremo al governo

PESCARA «Macché aumento di costi, piuttosto si risparmia». La maggioranza in Consiglio regionale difende la norma approvata giovedì in Commissione consiliare sulla incompatibilità tra le cariche di consigliere e assessore, che nella prossima legislatura porterà da 31 a 37 il numero dei seggi all’Emiciclo. Un ritocco non da poco rispetto alla riforma statutaria che aveva portato un paio di mesi fa il numero dei consiglieri da 40 (secondo statuto, ma 46 oggi sulla base della vecchia legge elettorale) a 31. Ma la modifica forse sta bene a tutti, visto il silenzio che l’ha accolta (tranne il no di Maurizio Acerbo di Rifondazione, e una critica poco convinta del Pd, preoccupato soprattutto della modifica della legge sulla ineleggibilità di sindaci e assessori). «Non ci sarà aumento di costi», sostiene Emilio Nasuti, firmatario di una risoluzione in Commissione assieme a Carlo Costantini, «perché tutti all’unanimità abbiamo stabilito che l’operazione sarà a costi invariati. L’incompatibilità è necessaria per un problema di governabilità. Perché con 31 consiglieri e con una maggioranza a 18 che comprenda i 6 assessori, sarà difficile far lavorare le commissioni e garantire il numero legale in aula. Con questa norma si rafforza la posizione del consiglio». Dello stesso avviso è il capogruppo del Pdl Lanfranco Venturoni secondo il quale con l’incompatibilità si elimina «il criticabile fenomeno della concentrazione del doppio ruolo o della doppia poltrona in capo ad una stessa persona. Rispondendo poi alle osservazioni del capogruppo Pd Camillo D’Alessandro, Venturoni precisa che non si tratta di una modifica «salva-poltrona, al contrario: con il combinato disposto delle riforme portate avanti dalla maggioranza Pdl, si concretizza un taglio netto quanto inequivoco dei costi complessivi di funzionamento del consiglio e, con la riduzione del numero dei consiglieri da 46 a 31, un risparmio per la prossima legislatura pari a oltre 10 milioni di euro». Evidentemente, aggiunge Venturoni, «D’Alessandro, sapendo già di perdere alle prossime elezioni regionali e quindi di essere destinato all’opposizione, non ha interesse a che la futura maggioranza consiliare possa avvalersi di quella governabilità che questa legge intende garantire». Non la pensa così il sindacato dei dipendenti che critica il tentativo di tagliare i costi delle funzioni del consiglio, quindi della macchina amministrativa e non politica. Spiega Fabio Frullo, segretario regionale Uil-Fp: : «Si tratta di un vero e proprio artificio. I costi della politica aumenteranno in maniera vertiginosa, in quanto i sei assessori andranno a gravare sul bilancio del consiglio e più specificatamente sulle spese di funzionamento dell'Ente regionale. Non essendo state tagliate le indennità dei consiglieri, i costi dei nuovi assessori/consiglieri andranno inevitabilmente a gravare sulla struttura amministrativa inficiandone lo stesso funzionamento». Frullo critica anche «l'indeterminatezza» della norma «che non quantifica l'onere derivante dall'applicazione della legge, nè determina in modo preciso i mezzi di copertura finanziaria. Il che significa che la generica copertura potrebbe presentare anche dei profili di illegittimità costituzionale e quindi essere impugnata dal Governo». Per questo la Uil-Fp annuncia l’intenzione di segnalare la questione al Governo «il giorno dopo l'approvazione della norma. Di tutto aveva bisogno questa regione» conclude Frullo, «meno che di sei consiglieri in più».

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