ROMA «Non ho fatto niente di eccezionale, solo il mio dovere. E mandatemi presto a casa, dalla mia famiglia, saranno preoccupati e mi aspettano». Dopo quasi tre ore di deposizione il comandante Gianluca Rabitti Martini, 49 anni, di Perugia, oltre 12 mila ore d’esperienza in volo sulle spalle, esce dagli uffici della polizia giudiziaria dell’aeroporto di Fiumicino. E’ stanco, provato dal terribile imprevisto di un carrello difettoso e dal conseguente atterraggio di emergenza. Ha compiuto un’impresa speciale ma non ne vuole parlare, si schermisce, chiede di tornare ad abbracciare la sua famiglia. «Si può dire che è stato un eroe, capace di un atterraggio compiuto con molta maestria» sintetizza il direttore della V Zona della Polizia di Frontiera, Antonio Del Greco, tra i primi a correre in pista per portare i soccorsi insieme con i vigili del fuoco.
IL VOLO
Erano le 8,10 di ieri quando l’Airbus A320 Wizz Air sigla W63141 proveniente da Bucarest e diretto a Ciampino con a bordo 165 passeggeri e 6 persone dell'equipaggio, ottiene l’autorizzazione all’atterraggio d’emergenza sulla pista 3 di Fiumicino. Alla cloche il comandante Rabitti Martini, al suo fianco come secondo un pilota cipriota di 35 anni. «Durante il volo non c’era stata nessuna anomalia - spiega il comandante - Nell’avviare le procedure di atterraggio a Ciampino la spia sul quadro comandi mi ha segnalato che il carrello di sinistra non scendeva. Ho ottenuto dalla torre di controllo l’autorizzazione a sorvolare le campagne per provare la manovra manuale ma pure il martinetto non ha funzionato». A quel punto si è stabilito di affrontare l’atterraggio d’emergenza su Fiumicino, dotato di una pista (la 3) lunga 5 chilometri e anche più larga. Ed è scattato il piano di soccorso. I vigili del fuoco hanno cosparso di schiuma il nastro d’asfalto e le ambulanze sono state schierate a bordo pista. Il 118 ha preallertato anche l’eliambulanza.
I PASSEGGERI
«Il comandante ci ha avvertito che c’era un’emergenza - racconterà una passeggera romena che ha richiesto una visita medica per un attacco di panico - ed è scoppiato il terrore. Abbiamo iniziato a volare in cerchio, ed era come girare intorno alla morte. Ho tanto pregato». Prima di scendere su Fiumicino, però, l’aereo ha fatto un passaggio a ridosso della torre di controllo per una verifica visiva dell’inconveniente tecnico ed un secondo sorvolo per prendere bene le misure della pista 3. «Scendendo al suolo - prosegue Rabitti Martini - sapendo che avrei toccato con la parte sinistra, mi sono tenuto sul margine opposto della pista». Tutto è andato per il meglio, il velivolo è planato sulla schiuma e appena fermo sono stati fatti esplodere gli scivoli gonfiabili attraverso i quali i passeggeri hanno toccato terra.
Otto di loro, sei romeni e due italiani, sono stati accompagnati al pronto soccorso. Cinque sono stati assistiti dal pronto intervento Aeroporti di Roma, coordinato dal dottor Carlo Racani; gli altri tre sono stati trasferiti al Grassi di Ostia. Tra loro anche una donna in gravidanza sottoposta a controlli specifici. Per tutti è stato diagnosticato uno shock emotivo. Niente più. La pista 3 è stata chiusa fino alle 18,00 ed il blocco ha comportato ritardi anche di quattro ore sull’operativo.