I pm di Pescara, Giampiero Di Florio, e Giuseppe Bellelli, hanno chiesto la condanna a 12 anni di reclusione e interdizione dai pubblici uffici per l'ex governatore della regione Abruzzo, Ottaviano Del Turco. L'ex ministro delle Finanze ed ex segretario generale aggiunto della Cgil all'epoca di Luciano Lama è imputato per presunte tangenti nella sanità privata abruzzese, per concussione, associazione per delinquere, falso, abuso e truffa. «Non saprei nemmeno cosa rispondere, di fronte a questa enormità: 12 anni di carcere!!! Un saluto a tutti coloro che hanno creduto e continuano a credere alla mia estraneità da questa storiaccia», ha scritto sul suo profilo Facebook Del Turco.
IL DEBITO DELLA SANITA' - Durante la requisitoria, il pm Di Florio ha ripercorso anche le vicende che hanno portato al debito sanitario dell'Abruzzo sino al commissariamento. Un commissariamento, ha spiegato il pm, predisposto dal governo Berlusconi, ma la cui procedura fu avviata già con Prodi. «L'8 maggio 2008 - ha ricordato Di Florio - l'Abruzzo riceve la diffida a causa del peggioramento dei conti della sanità, creando dunque le condizioni per l'arrivo del commissario ad acta». Una situazione, per il pm, di cui fu responsabile la giunta Del Turco. «Loro - ha sottolineato - sono stati i responsabili, non noi. E ci devono spiegare perché per una mammografia oncologica si deve aspettare un anno e mezzo».
TANGENTI PER 5,8 MILIONI DI EURO - Ad accusare Del Turco l'ex titolare della clinica privata Villa Pini di Chieti, Vincenzo Angelini, imputato e allo stesso tempo parte offesa nel processo, che nel 2008 in sette interrogatori fiume rivelò ai magistrati di aver pagato tangenti per un totale di circa 15 milioni di euro ad alcuni amministratori regionali in cambio di favori. Nello specifico Del Turco è accusato di aver intascato "mazzette" per cinque milioni e 800mila euro. Per questa vicenda fu arrestato il 14 luglio 2008 insieme ad altre nove persone, tra le quali assessori e consiglieri regionali. L'ex presidente finì in carcere a Sulmona (L'Aquila) per 28 giorni e trascorse altri due mesi agli arresti domiciliari. A seguito dell'arresto, Del Turco il 17 luglio 2008 si dimise dalla carica di presidente della Regione e con una lettera indirizzata all'allora segretario nazionale Walter Veltroni si auto-sospese dal Pd, di cui era uno dei 45 saggi fondatori nonchè membro della Direzione nazionale. Le dimissioni comportarono lo scioglimento del Consiglio regionale e il ritorno anticipato alle urne per i cittadini abruzzesi. La decisione del tribunale collegiale di Pescara è attesa per il prossimo 18 luglio.
LE ALTRE RICHIESTE DI CONDANNA - La Procura ha chiesto anche 11 anni di reclusione per l'ex manager della Asl di Chieti, Luigi Conga; 10 anni per Camillo Cesarone, ex sindacalista Cgil del gruppo Villa Pini, nonchè capogruppo Pd in Consiglio regionale durante la Giunta Del Turco, e 9 anni per Lamberto Quarta, all'epoca dei fatti segretario della presidenza del Consiglio regionale. Per l'ex deputato del Pdl Sabatino Aracu, la richiesta è stata di 9 anni, mentre per l'allora ex presidente della quinta Commissione Sanità, Antonio Boschetti, i Pm hanno chiesto 7 anni e 6 anni per l'ex assessore alla Sanità, Bernardo Mazzocca. Chiesti 3 anni per il "grande accusatore" di Del Turco, l'ex patron della casa di cura privata Villa Pini, Vincenzo Angelini.
L'AVVOCATO: «INCOMMENTABILE» - Non ha atteso la lettura delle richieste il legale di Ottaviano Del Turco, Giandomenico Caiazza, ripartito subito per Roma. Ma raggiunto al telefono ha avuto un attimo di esitazione quando gli è stata data la notizia della richiesta di 12 anni per il suo assistito. «È una richiesta incommentabile. Incommentabili - ha mormorato - sia la requisitoria sia la richiesta. Non faccio nessun commento che non vuol dire che "non ho parole", perché quello che ho da dire lo dirò nella mia arringa del 10 luglio prossimo».