«Eavbus resti in mani pubbliche, altrimenti faremo le barricate». È una battagliera Lina Lucci, segretario della Cisl, a spingere per un accordo Eav Holding-Ctp. La riapertura della gara cosa cambia? «Ci aspettiamo serietà dai vertici dell'Eav Holding, ci attendiamo da Polese e la Casizzone una prova di grande responsabilità. Serietà e responsabilità che chiediamo anche alla Provincia. Eav e Ctp facciano rete, mettano su un'associazione temporanea forte e solida, si presentino alla gara e mantengano il trasporto pubblico in capo a un'azienda pubblica. Questo, e solo questo, va fatto». Il suo è un diktat? «E l'unica soluzione praticabile. Con Eav e Ctp insieme ci troveremo di fronte a una forte riduzione dei costi, a una razionalizzazione delle risorse, a una efficiente riorganizzazione delle tratte. Ci sarà un coordinamento vero tra Provincia e Regione e al presidente Pentangelo, con il quale ho parlato a lungo e nel quale ho trovato una vera disponibilità, la Cisl ha chiesto un atto di responsabilità per tutelare i livelli occupazionali. Del resto sarebbe assurdo perdere un'azienda, l'Eavbus, che ha una domanda di mercato fortissima». In Italia si evocano le liberalizzazioni anche nel trasporto e spesso si accusano i privati di non voler investire, di non voler rischiare. Ora che un privato, il Clp, si è fatto avanti, si dice che non va bene. Non c'è una contraddizione? «La Cisl è favorevole al libero mercato ma dietro questa operazione si nasconde un privato che secondo noi non ha le caratteristiche giuste. Abbiamo appreso dai giornali che il Clp ha avuto qualche problema e ci è difficile immaginare che possa essere la soluzione migliore per Eavbus. Ma, al di là del caso specifico, in Campania ci siamo trovati spesso a che fare con privati che poi hanno avuto problemi di infiltrazioni o con imprenditori che hanno preso i soldi e sono scappati». Morale della favola, meglio il caro, vecchio pubblico? «Ben venga il privato, ma che sia un privato serio e sano. Ne approfitto per dire a Vetrella, attenzione a parlare di liberalizzazioni. Prima si faccia di tutto per garantire che il trasporto resti pubblico e non si ripeta quanto è successo a Caserta. L'Eavbus deve restare in mani pubbliche e se ciò non dovesse verificarsi per la insipienza di qualcuno, ci metteremo di traverso su tutto e bloccheremo la città». Teme ripercussioni sul personale? «I lavoratori hanno già dato. I tagli si vadano a farli da qualche altra parte». Dove? «Eliminando i carrozzoni. Il Consorzio Unico è una spesa inutile e va sciolto. La tariffazione integrata va mantenuta ma in capo alle singole aziende, che possono anche dar vita a un consorzio, però gestito dagli stessi vertici delle società. E un ragionamento va fatto anche per l'Acam, l'agenzia per la mobilità, che è tutta un pullulare di consulenze. Sono quattro anni che abbiamo chiesto un piano della tratta ferro-gomma ma il piano non è mai arrivato. Il presidente ci ha cortesemente risposto che avrebbe provveduto ma non si è andati oltre la cortesia».