Ieri il taglio del nastro dell’evento. Gianni Frattale (Ance): «Con il miliardo sbloccato dal Senato finalmente ci sarà più stabilità economica per le imprese»
L’AQUILA La notizia del via libera del Senato al miliardo e 200 milioni di euro per la ricostruzione dell’Aquila e del cratere sismico (dei quali 150 milioni arriveranno subito e gli altri a ottobre), ha influenzato l’atmosfera della giornata inaugurale del Salone della ricostruzione. Fin dall’arrivo del sindaco, Massimo Cialente – nello stabilimento che fu dell’ex polo elettronico – con indosso la fascia tricolore tolta e riconsegnata al Capo dello Stato Giorgio Napolitano, si è capito che, forse, la ricostruzione ha preso una strada un po’ meno in salita. E così, il taglio del nastro della terza edizione del Salone della ricostruzione, è avvenuto all’insegna dell’ottimismo. «Ho rimesso la fascia da sindaco e stiamo ripristinando il tricolore su tutti gli edifici pubblici della città», ha esordito Cialente. «Questo perché ieri (mercoledì 12 giugno, nrd) al Senato abbiamo ottenuto un grandissimo risultato, il voto segna una svolta». E “la svolta” sono appunto i fondi per fare ripartire i cantieri. Se ne è parlato a lungo – tra i tanti argomenti anche tecnici affrontati – al convegno “La ricostruzione in Abruzzo: lo stato dell'arte”, al quale hanno partecipato, tra gli altri, il direttore dell'Ufficio speciale per la ricostruzione, Paolo Aielli; Paolo Buzzetti, presidente nazionale Ance; Paolo Esposito, direttore dell'ufficio speciale per la ricostruzione dei comuni del cratere; Emilio Nusca, coordinatore dei sindaci del cratere, Antonio D’Intino, presidente dell’Ance Abruzzo e Lorenzo Santilli, presidente della Camera di commercio dell’Aquila. Il dibattito è stato coordinato dal giornalista Paolo Mastri e concluso dal sottosegretario alla Presidenza del consiglio dei ministri, Giovanni Legnini. È stato proprio quest’ultimo a lanciare un appello a «mettere fine alle polemiche» in riferimento alla “strigliata” fatta dal governatore Gianni Chiodi all’amministrazione comunale aquilana, rea di non avere saputo spendere i soldi già inviati dal Governo Berlusconi. Quanto all’emendamento, per Legnini si tratta «di un passaggio di enorme rilievo per dare impulso alla ricostruzione in un momento decisivo. In un mese con il nuovo Governo abbiamo raggiunto un risultato significativo. Ma non è più tempo di fare polemiche. Adesso dobbiamo concentrarci per dare sostegno alle istituzioni e alla ricostruzione e andare avanti spediti». Lo sblocco dei fondi significa apertura dei cantieri e maggiore «stabilità economica» per le imprese aquilane in sofferenza. Per il presidente dell’Ance L’Aquila, Gianni Frattale, «i fondi devono essere messi a disposizione per cassa con continuità», ha spiegato, «perché se arrivano con ritardo come è accaduto finora, le imprese non riescono a sopravvivere». E sono già diverse le realtà imprenditoriali aquilane arrivate sull’orlo del fallimento oppure che hanno fallito. Intanto già da oggi, come ha annunciato il direttore dell’Ufficio speciale per la ricostruzione dei Comuni del cratere, Paolo Esposito, è finalmente pubblico il sito www.usrc.it, «uno strumento di trasparenza e tecnico per seguire lo stato della ricostruzione privata. pubblica, gli espropri, i bandi e la situazione delle macerie».
Il sindaco «Pace fatta con lo Stato»
L’AQUILA Raggiante e orgoglioso come se avesse vinto la battaglia di Waterloo al contrario (perché Napoleone perse, nel 1815, la sanguinosa battaglia contro i britannici e i prussiani) ieri il sindaco Massimo Cialente ha indossato di nuovo la fascia tricolore dopo oltre un mese dall’inizio della protesta contro il Governo «indifferente verso la ricostruzione dell’Aquila e del cratere sismico». L’occasione è stata il taglio del nastro alla terza edizione del Salone della ricostruzione. Pace fatta con lo Stato – e anche con il prefetto Francesco Alecci, che ha incontrato subito dopo in privato – perché due giorni fa in Senato Cialente ha vinto la sua Waterloo con il Governo. «Sono passate tutte le norme che avevamo chiesto noi», ha commentato riferendosi al via libera dato al miliardo e 200 milioni di euro per la ricostruzione. «Manca solo la norma sui fondi per il progetto Case per il prossimo anno, ma li prenderemo con gli altri provvedimenti». Ma è soprattutto quel miliardo la grande vittoria del primo cittadino: «Di questi abbiamo da subito un anticipo di 150 milioni», ha spiegato, «mentre a ottobre arriverà il resto». Un sindaco solo contro tutti in questa battaglia? «Assolutamente no», ha detto Cialente. «Ho avuto una grandissima solidarietà da parte della città, ovunque andavo le persone mi stavano vicino e mi esprimevano solidarietà. E poi, finalmente, abbiamo un rapporto nuovo con il Governo. Abbiamo messo i puntini sulle "i"». Ora il campo di battaglia si sposta in Europa. «Il 26 giugno sarò a Bruxelles», ha concluso, «dove dobbiamo avviare lungo confronto sul patto di stabilità». Fatto questo, «fra cinque anni "zitti zitti", "buoni buoni" ricostruiamo tutto il cratere».