Iscriviti OnLine
 

Pescara, 18/12/2025
Visitatore n. 750.307



Data: 15/06/2013
Testata giornalistica: Il Centro
Bollette più leggere tagli per 500 milioni. Oggi il governo vara il “decreto del fare”. 5 miliardi di crediti per le imprese Alfano avverte: via l’Imu sulla prima casa e stop all’aumento dell’Iva

Le bollette elettriche saranno più “leggere”. La buona notizia per i consumatori è contenuta nel decreto “del Fare” che il Consiglio dei ministri approverà oggi e che prevede un taglio alle bollete elettriche per 500 milioni l’anno (saranno ridotti oneri impropri e rendite) e 5 miliardi di credito agevolato, ad un tasso dimezzato rispetto a quello di mercato, per quelle imprese che innoveranno il processo produttivo acquistando nuovi macchinari. Ma non è finita. Per il Fondo destinato alle piccole e medie imprese è previsto un «cospicuo rifinanziamento» che dovrebbe consentire di attivare credito aggiuntivo per circa 50 miliardi. Le buone notizie potrebbero riguardare anche Imu e Iva. La partita, infatti, non è ancora chiusa e il Pdl in forte pressing sul governo per scongiurare l’aumento dell’Iva che dovrebbe scattare a luglio e ottenere la cancellazione dell’Imu sulla prima casa. La franchezza con la quale due sere fa il ministro dello Sviluppo, Flavio Zanonato, ha detto che al momento non ci sono le risorse, ha messo in allarme il partito di Berlusconi che è uscito con le ossa rotte dalle elezioni comunali e adesso vuole riconquistare il suo elettorato trasformando in misure concrete quanto promesso in campagna elettorale. E per riuscirci, Angelino Alfano fa la voce grossa. «Ci batteremo e ci battiamo per eliminare l’Imu sulla prima casa e per evitare l’aumento dell’Iva. Non è un capriccio ma l’obiettivo che ci siamo dati» spiega il vicepremier, che ricorda la ragione per la quale il Pdl ha deciso di appoggiare Enrico Letta e fa capire che il Cavaliere questa volta non farà sconti al governo di larghe intese. «Siamo al governo per liberare i cittadini dall’oppressione fiscale. Per noi l’Imu è una bandiera e noi non ammaineremo la nostra bandiera: questo va detto molto chiaro. Non è né un capriccio nè un puntiglio» avverte Alfano. Nel Pdl, insomma, nessuno ha voglia di scherzare e Fabrizio Cicchitto arriva a chiedere un «confronto collegiale» nella maggioranza e nel governo. Il messaggio è diretto a Enrico Letta, che non ha preso bene «l’incauto annuncio» fatto due sere fa dal ministro Zanonato e adesso è alle prese con una difficile opera di mediazione che potrebbe richiedere anche tempi lunghi. «Non si può avere tutto e qualche no arriverà per qualcuno» spiega però il premier. Per il Pdl, invece, la soluzione dovrà essere trovata al più presto. E su questo punto, il messaggio è chiarissimo. «Le risorse si troveranno. L’Iva non aumenterà, così come sarà eliminata l’Imu per la prima casa. Siamo sicuri che Letta manterrà gli impegni e che dirà una parola di chiarezza» assicura il capogruppo dei deputati del Pdl, Renato Brunetta, che definisce «irresponsabili» le dichiarazioni di Zanonato e apprezza la proposta del viceministro dell’Economia, Stefano Fassina, di aumentare di 15 miliardi la quota dei pagamenti dei debiti della Pubblica amministrazione alle imprese nel prossimo semestre. «Se lo facessimo per i debiti in spesa corrente» spiega Fassina «questo non avrebbe alcun effetto sull’indebitamento e potremmo utilizzare l’Iva che incasseremo per spostare l’aumento della stessa Iva almeno al primo gennaio 2014». E l’Imu? Su questo punto, Fassina fa capire che la partita non è ancora chiusa e lascia immaginare che alla fine saranno esentate solo le famiglie con reddito medio-basso. «Oggi la priorità è evitare l’aumento dell’Iva. In questo momento non possiamo permetterci un intervento che elimina l’Imu anche per zio Paperone...». Ad essere d’accordo con Fassina è Susanna Camusso, che chiede di bloccare l’aumento dell’Iva utilizzando le risorse che verranno dalla «rimodulazione dell’Imu» mentre il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, chiede al governo di abbassare la base imponibile e di defiscalizzare di almeno 11 punti il costo del lavoro: «Tra Iva e Imu dico che il vero problema è un terzo: il costo del lavoro. Questa per noi è la priorità assoluta». Nell’attesa che il governo trovi una soluzione, anche per quanto riguarda l’Imu, Paola De Micheli (Pd) ricorda che serve una «strategia complessiva e ben equilibrata» e fa sapere al Pdl che «non c’è nessun bisogno di minacciare una eventuale crisi».

www.filtabruzzo.it ~ cgil@filtabruzzo.it