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Data: 15/06/2013
Testata giornalistica: Il Tempo d'Abruzzo
Aria di epurazioni nel Pdl e nel Pd Pelino attacca l’ex sindaco Federico «Il centrodestra ha perso per colpa sua»

SULMONA Tempo di regolamenti di conti e di epurazioni nel Pd e nel Pdl. E' la coda della battaglia elettorale appena conclusa, che con tutta probabilità altre vittime lascerà sul campo, oltre agli sconfitti. Nel Pdl è scontro tra l'ex sindaco Fabio Federico e la senatrice Paola Pelino. «La causa della sconfitta del Pdl e del centrodestra ha un nome e cognome: Fabio Federico». La replica della senatrice alle accuse lanciate due giorni fa dall'ex sindaco e coordinatore cittadino del Pdl arriva immediata e decisa. «Le valutazioni opportune sulla posizione del coordinatore cittadino di partito saranno fatte presto in sede di coordinamento regionale del Pdl, che farò convocare nei prossimi giorni», continua la senatrice, amareggiata ma soprattutto avvelenata per le critiche e le imputazioni di responsabilità per una battaglia elettorale persa che ha significato il ritorno del centrodestra in minoranza, in una città strappata al centrosinistra solo cinque anni fa, quando lotte interne alla coalizione guidata dal sindaco Franco La Civita provocarono lo scioglimento anticipato del Consiglio comunale, condannando la città all'ennesimo commissariamento. «La mia responsabilità è semmai solo quella di aver sempre affiancato il sindaco Federico, sia durante il mandato amministrativo, che abbiamo tenuto in piedi grazie alla nostra condivisione costante e presenza assidua, sia per sostenere la sua nomina a coordinatore cittadino del partito - si sfoga la senatrice -. Però Federico non si è mai degnato di riunire il tavolo cittadino Pdl». Paola Pelino poi ricorda che «la scelta del candidato sindaco Luigi La Civita è stata condivisa da buona parte del Pdl e dagli stessi vertici regionali, i parlamentari Piccone e Di Stefano e lo stesso presidente della Regione, Chiodi, ed è stata una scelta determinata dalla voglia di rinnovamento sostenuta dall'elettorato, tanto che al ballottaggio è andato La Civita e non invece Enea Di Ianni». Secondo la senatrice «Federico invece di accusare per scusarsi delle sue colpe dovrebbe farsi solo un esame di coscienza». Ma Pelino non vuole indugiare sulla polemica e volge lo sguardo alle elezioni regionali. «E'ora di ricostituire e rafforzare il Pdl sul territorio, arricchendo il partito con figure nuove e giovani, con tanta voglia di fare e di fare bene» spiega la senatrice, che rimprovera Federico e quanti hanno scelto la strada di liste alternative al Pdl di aver tenuto un atteggiamento di comodo. «Troppo comodo essere tesserati del Pdl, ricoprire ruoli di responsabilità nel partito e poi lavarsene le mani al momento decisivo e addirittura schierarsi contro il partito: questo è un fatto gravissimo», conclude la senatrice, reclamando piena chiarezza su quanto accaduto in questi ultimi mesi. Né aria migliore si respira nel Pd. Stasera si riunirà la segreteria allargata ai candidati della lista democratica. Anche nel circolo guidato da Roberto Spinosa esistono casi di iscritti al partito transfughi verso altre liste e coalizioni. Caso più clamoroso è quello della lista Sulmona Democratica, all'interno della coalizione Sulmona Unita, composta in prevalenza da iscritti al Pd. «Lo statuto di partito al riguardo è abbastanza chiaro e inequivocabile - osserva Spinosa -: gli iscritti candidati in liste anche civiche contrapposte al partito di appartenenza incappano nella cancellazione automatica dalle liste degli iscritti e non potranno rinnovare la tessera di partito almeno per i successivi due anni». Ma la segreteria di partito esaminerà anche il caso delle dimissioni della vice segretaria, Teresa Nannarone, e di una decina di componenti del direttivo di circolo, avvenute proprio alla vigilia del primo turno elettorale.

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