GIULIANOVA. Il capotreno Clemente Colantonio stava scortando l'ultima corsa per Teramo, il treno 21680, quando è stato pestato da un viaggiatore che si è rifiutato di fare il biglietto.
Il fatto è avvenuto mercoledì scorso e lo rende noto Giovanni Carafa, della Filt-Cgil Abruzzo, che denuncia le condizioni drammatiche nelle quali sono costretti a lavorare i ferrovieri.
A Silvi sono salite due persone: un tizio ha riferito al capotreno che la biglietteria self non dava il resto, l'altro che la macchinetta era guasta. Il capotreno gli ha spiegato che potevano fare il biglietto a bordo senza maggiorazioni. Il primo ha proceduto all’acquisto, il secondo, invece, si è rifiutato di pagare e ha deciso di voler scendere a Pineto.
In realtà l’uomo a Pineto non è sceso, nè a Scerne e nemmeno a Roseto. Il capotreno è andato allora a cercarlo chiedendogli un documento di riconoscimento.
L’uomo si è rifiutato di fornire i documenti e ha cominciato ad inveire contro i ferrovieri sostenendo che fossero tutti ignoranti e che il capotreno non conoscesse il regolamento. A quel punto il capotreno ha pensando di farlo identificare dalla Polizia Ferroviaria di Giulianova, ma la locale stazione della Polfer a causa dei tagli termina il turno alle ore 17.00.
Arrivati a Giulianova, mentre il capotreno invertiva il senso di marcia al treno, il passeggero lo ha seguito dicendo che voleva denunciare Trenitalia per via del mancato funzionamento dell'emettitrice, che il guasto persisteva da almeno tre mesi, che lo aveva segnalato al personale e che questi non avevano fatto niente e che si sentiva preso in giro. Visto che il viaggiatore era diretto a Teramo il capotreno lo ha invitato a fare il biglietto almeno da Giulianova a Teramo altrimenti non lo avrebbe accettato a bordo.
A questo punto l’uomo ha ricominciato ad inveire contro il capotreno sostenendo che sarebbe andato a Teramo lo stesso.
PUGNI E CALCI
A questo punto è scattata l’azione di forza: mentre il ferroviere è salito sul treno per partire gli è stata afferrata la gamba destra: è stato trascinato giù dal treno ed è finito a terra dove è stato malmenato con calci e pugni. E’ intervenuto il collega macchinista che ha afferrato l'aggressore che non aveva nessuna intenzione di fermarsi. Per placarlo è dovuto intervenire un altro capotreno in sosta a Giulianova. Dopo una decina di minuti è arrivata una pattuglia dei Carabinieri che ha identificato il capotreno malmenato ed il viaggiatore.
«CONDIZIONI DI LAVORO INCREDIBILI»
«Tenuto conto che quella era l'ultima corsa per Teramo e siccome il treno era abbastanza pieno», racconta Carafa della Filt, «Colantonio con spirito di sacrificio ed abnegazione al servizio ha deciso di proseguire il servizio fino a Pescara».
A Pescara si è recato al Pronto Soccorso dove è stato sottoposto alle cure del caso perché l'occhio sinistro si era gonfiato e si era formato del versamento di sangue dentro e fuori dall'occhio.
«Situazioni del genere non sono una novità», ammette Carafa, «come non è una novità la denuncia delle Organizzazioni Sindacali per tentare di arginare il fenomeno, chiedendo di aumentare la sicurezza sui treni e nelle stazioni. Negli ultimi tempi questi brutti eventi sono aumentati di numero in tutte le regioni d’Italia sia a causa del più generale degrado della vita della nostra comunità sia a causa della qualità quotidianamente contestata del servizio offerto da Trenitalia. Queste violenze sono in aumento, alimentate anche dai tagli effettuati sul servizio pubblico che provocano una restrizione in tutti i sensi del servizio offerto dal Trasporto Pubblico Locale su Ferro. Oltre al danno fisico, rimane nella memoria del lavoratore una violenza psicologica che non andrà via nel breve periodo, e resterà per molto la sofferenza per aver dovuto subire una violenza solo per aver svolto onestamente il proprio lavoro».