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Data: 16/06/2013
Testata giornalistica: Il Centro
Il voto forse a fine febbraio 2014. Chiodi: esclusi dicembre e gennaio, vogliamo favorire l’affluenza

PESCARA Ieri è scaduto il termine per l’approvazione di modifiche alla legge elettorale (sei mesi prima delle fine della legislatura). Dunque si andrà al voto con le modifiche approvate due mesi fa e senza la doppia preferenza uomo donna. Non si sarà neanche la modifica della legge sulla incandidabilità. I sindaci al di sopra dei comuni al di sopra dei 5mila abitanti, i presidenti di provincia e gli assessori provinciali che vorranno candidarsi, dovranno farlo 90 giorni prima della presentazione delle liste, quindi 4 mesi prima. La prima data limite è metà luglio in previsione di un voto a novembre. Ma quando si andrà a votare? In baee alla legge si può votare da un mese prima a tre mesi dopo la fine della legislatura, quindi tra il 15 novembre e il 15 marzo. A decidere la data saranno il presidente della regione Gianni Chiodi e il presidente del consiglio regionale Nazario Pagano sentito il presidente della Corte d’appello dell’Aquila. In questi giorni Chiodi sta comunque sondando anche le forze politiche. «Non ci sono scadenze per la decisione», dice Chiodi al Centro. «La mia unica preoccupazione è quella di favorire il più possibile la partecipazione al voto. Per questo escludo che si possa andare a votare a dicembre o a gennaio. La scelta cadrà o sulla data di novembre, o sulla data di fine febbraio. Escludo invece la possibilità di accorpamenti con le elezioni europee». Quindi niente voto a maggio, come paventato nei giorni scorsi. Il presidente Chiodi invita anche a non «immaginare scenari politici» riguardo a presunti vantaggi che la data darebbe a questo o a quello schieramento, «perché è difficile immaginare lo sviluppo del quadro politico da qui a tre mesi, figuriamoci da qui a sei mesi».

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