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Data: 16/06/2013
Testata giornalistica: Il Centro
Cialente striglia i partiti: «O si lavora o via tutti»

Il sindaco annuncia il rimpasto e si scaglia contro chi fa mancare il numero legale «Bisogna impegnarsi di più, pronte le delibere per le aree bianche e Acquasanta»

L’AQUILA Striglia i partiti («O il consiglio comunale lavora oppure si va tutti a casa»), annuncia il rimpasto in giunta per sostituire gli assessori Marco Fanfani (che ha lasciato l’incarico essendo divenuto presidente della Fondazione Carispaq) e Stefania Pezzopane (le cui dimissioni vengono date per imminenti), definisce «pronta» la delibera per le cosiddette «aree bianche» (aree a vincolo decaduto che devono essere di nuovo regolamentate per scongiurare scempi edilizi), comunica di aver risolto il problema urbanistico della zona di Acquasanta ereditato dalla giunta di centrodestra. In più, rende noto di aver autorizzato cinque venditori ambulanti a tornare in piazza Duomo fino a dicembre. Rinvigorito dalle notizie sui fondi per la ricostruzione provenienti dai palazzi del potere e galvanizzato dalla fascia tricolore ritrovata, il sindaco Cialente è un fiume in piena. ASSENTEISTI. Se la prende con chi ha fatto saltare il consiglio comunale di giovedì scorso. Il sindaco ha fatto una brutta figura con i rappresentanti delle Ferrovie arrivati per definire una convenzione con Comune, Provincia e Anas per interventi sulla rete ferroviaria Sulmona-L’Aquila-Terni con eliminazione di alcuni passaggi a livello lungo la tratta. «Il naufragio del consiglio saltato per mancanza del numero legale mette a rischio 900mila euro faticosamente recuperati per avviare il progetto della tramvia della valle. Poi la gestione del Progetto Case è un fatto importante non solo perché bisogna regolamentare i nuovi quartieri ma perché a questo si lega il futuro dei dipendenti del Centro turistico. Mi arrabbio, l’ho fatto in aula ma anche in giunta, perché i consigli comunali ormai si tengono ogni quindici giorni e sempre di giovedì. Insomma, c’è tutto il tempo per organizzarsi. Invece tra chi fa lo sciocchino, chi si distrae e chi è assente il consiglio non lavora bene. E io che dovrei dire? Che vivo attaccato al telefono attendendo la chiamata da Roma magari del governo che mi convoca d’urgenza per sbloccare l’impasse della ricostruzione? Il 26 sarò a Bruxelles ma il 27 sarò in consiglio comunale. E gli altri? Non hanno capito che abbiamo di fronte una sfida storica». Cialente ha dato una sorta di ultimatum all’assemblea civica. Due mesi per cambiare registro oppure «tutti a casa». RIMPASTO. La settimana entrante porterà al rimpasto in giunta. I socialisti hanno scelto Giancarlo Vicini, il Pd è spaccato in due tra chi sostiene la giovane psichiatra Emanuela Di Giovambattista e chi propende per Antonella Santilli, medico pediatra. «La prima», dice Cialente, «garantirebbe una disponibilità a tempo pieno per fronteggiare l’emergenza sociale e detenere anche la delega della Cultura». Si parla anche di uno scorporo di deleghe ma è un’ipotesi che appare più remota. Le dimissioni della senatrice Pezzopane dal Comune potrebbero dare il via libera all’operazione che comunque va fatta col bilancino anche in vista delle candidature per le Regionali, cui aspirano, tra gli altri, Pierpaolo Pietrucci, Alfredo Moroni e Pietro Di Stefano. URBANISTICA. Il sindaco porta in giunta domani l’attesa delibera sulle aree bianche in corso di «limatura». «Abbiamo sistemato anche l’intricato nodo urbanistico di Acquasanta che andrà in consiglio». MERCATO. Infine, Cialente dà il via libera ai primi banchi di ambulanti che possono tornare in piazza Duomo. «Vorrei che ogni sabato il mercato tornasse in centro».

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