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Data: 17/06/2013
Testata giornalistica: Il Centro
Berlusconi euforico «Avanti così col Pd è una svolta storica»

L’entusiasmo “sospetto” del Cavaliere per il decreto del fare In realtà teme la sentenza della Consulta e le trame Pd-M5S

ROMA «Sono molto soddisfatto. Le misure prese dal governo sono un grande risultato, che è frutto di un fatto epocale: la collaborazione tra destra e sinistra, dopo decenni di contrasti, che io spero possa durare». E’ un Silvio Berlusconi euforico quello che commentra i provvedimenti presi dal governo con il “decreto del fare”. Il Cavaliere spende parole entusiastiche per le unghie spuntate a Equitalia e per la minore pressione fiscale sulla casa. Si tratta di misure che erano nel programma del Pdl, e questo giustifica la soddisfazione del suo leader che si dice pronto a proseguire la collaborazione con il Pd. Ma se la motivazione ufficiale di questa apertura di credito verso il governo Letta è nel contenuto dei provvedimenti, non si può non leggere nelle parole di Berlusconi una certa apprensione per due novità che nei prossimi giorni potrebbero riservare sorprese: il pronunciamento della Consulta sul caso Mediaset e la spaccatura del Movimento 5 Stelle che potrebbe portare a una scissione e quindi a una collaborazione con il Pd al Senato, dove potrebbe nascere una maggioranza diversa. Fantapolitica? Quel che è certo è che la fibrillazione nel partito prende forma con le parole di Fabrizio Cicchitto e Maurizio Gasparri, che parlano di «ipotesi avventurosa» o di tentativi di mani tese del Pd verso il M5S che potrebbero portare alla crisi o al ritorno anticipato alle urne. Il Cavaliere, invece, tiene a freno le preoccupazioni e assicura che il Pdl manterrà un sostegno «leale» al governo a condizione che il programma resti quello concordato. Berlusconi definisce il decreto del fare approvato due giorni fa un «buon inizio» ma sottolinea ancora una volta la necessità di cancellare definitivamente l’Imu sulla prima casa. «Credo che questo sia davvero un buon inizio. Ho fatto i complimenti ai ministri che si sono battuti per introdurre nel decreto misure che avevamo sostenuto in campagna elettorale. Il rispetto delle promesse fatte ai cittadini è il primo comandamento della buona politica» dice Berlusconi, che per ora esclude l’ipotesi di staccare la spina al governo e insiste sulle larghe intese perché convinto che sia l’unica strada per uscire dalla crisi. Questo, però, non vuol dire che il Pdl rinuncia a fare pressing. «Non è possibile che sulle centinaia di miliardi di costo della nostra macchina dello Stato non si trovino 8 miliardi, 4 per l’Imu e 4 per l’Iva» avverte Berlusconi, che rivendica la paternità delle misure prese dal governo: «Vale la pena sottolineare che la prima casa non si potrà più pignorare e mettere all’asta e così i macchinari delle imprese. E ci potrà essere la rateizzazione in dieci anni del dovuto da parte del contribuente. E’ un grande risultato». E’ lo choc auspicato per l’economia? «Sì, è un buon inizio. Abbiamo prodotto le norme per modificare le vessazioni, purtroppo di Equitalia, è stata sospesa l’Imu e si dovrà passare alla sua abrogazione definitiva. Non dovremo aumentare l’Iva e dovremo introdurre un decreto per le assunzioni a zero tasse per i giovani e poi...» l’agenda di Berlusconi, insoma, è lunga. Ma ad essere soddisfatto è anche Guglielmo Epifani, che continua a chiedere al Cavaliere di non tirare troppo la corda perché se cade il governo non è detto che si torni al voto. Si potrebbe formnare un anuova maggioranza? Il segretario del Pd non si sbilancia e, almeno per adesso, plaude allo sforzo compiuto dal governo e chiede che gli sforzi si concentrino sul dramma dei senza lavoro: «I provvedimenti approvati vanno nella direzione giusta e meritano apprezzamento. E’ un passo in avanti in attesa che il vertice europeo di questa settimana vari un programma per il lavoro. E’ fondamentale che tutta la politica europea sia volta a sostenere lo sviluppo e l’occupazione giovanile».

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