Se qualcuno nel corso degli ultimi decenni fosse stato in grado di gestire bene il centro turistico del Gran Sasso, l’operazione Invitalia non avrebbe ragione di esistere. Ora invece la Spa è una macchina infernale che genera debiti per un milione di euro l’anno. «Dovevamo trovare un metodo per chiudere le falle - ha spiegato in occasione della seduta della commissione Bilancio, il capo dell’Ufficio speciale, Paolo Aielli -. Di qui la decisione di coinvolgere Invitalia che traghetterà la spa verso la gestione da parte di un privato». La legge Barca attraverso la delibera Cipe ha messo in palio 15 milioni di euro che potranno essere liberati per investimenti, a patto che il Comune come chiede il comitato d’indirizzo, ripiani perdite per 2 milioni e 600 mila euro che saranno stanziati attraverso un emendamento al bilancio di previsione. Due milioni occorreranno per evitare di portare i libri in tribunale; aggredire rinegoziando i debiti a medio termini che sono superiori a 3 milioni. Il traghettamento avverrà attraverso il fitto di ramo d’azienda del centro turistico a Invitalia (che quindi non opererà una ricapitalizzazione). Le pross