PESCARA Ha aperto i battenti nel momento forse più difficile e delicato della crisi economica, ma la sua lunga gestazione s’è rivelata alla fine un vantaggio: l’Interporto d’Abruzzo s’è presentato all’imprenditoria regionale e nazionale come infrastruttura all’avanguardia sul piano qualitativo e tecnologico, requisiti essenziali per attirare l’interesse dei giganti della logistica. Pensato già alla fine degli anni 80 dalle Camere di commercio di Chieti e Pescara, è stato realizzato dalla Regione in project financing con due colossi dell’imprenditoria quali Toto e Di Vincenzo.
La gestione della struttura è affidata a un concessionario (con affidamento ultradecennale) che s’interfaccia con la Regione in una conduzione mista pubblico privato. Al timone c’è dal 2009 il direttore generale Mosè Renzi, 41 anni, bolognese trapiantato a Pineto, con esperienza maturata nel settore della logistica per grandi marchi come Coca Cola, Fas o Conad Adriatico.
Quali carte ha a suo favore una regione come l’Abruzzo che rischia d’essere tagliata fuori dalla rete di collegamenti a livello nazionale?
«Dirò una cosa paradossale non avere l’alta velocità sulla ferrovia della linea adriatica rappresenta a suo modo un vantaggio per la logistica commerciale. Mi spiego: l’economicità in questo settore è data dalla intermodalità e il treno non ha bisogno di correre quanto semmai di essere puntuale. In tal senso la ferrovia dà molte più garanzie della strada e il fatto di poter arrivare qui con il treno accresce di molto le potenzialità del nostro Interporto. E se pure il trasporto su gomma vanta costi bassi, il connubio con il ferro si traduce in un vantaggio enorme sul piano ambientale: meno mezzi in circolazione, meno emissioni e dunque meno inquinamento».
Ma al fattore ambientale spesso si antepone l’esigenza di risparmiare.
«Vero, ma è proprio su questi aspetti che stiamo lavorando per far cambiare la mentalità» risponde Renzi, che annuncia: «Non a caso siamo candidati al Premio Confindustria quale impresa virtuosa per la green economy».
«Invitiamo operatori a sviluppare businessplan - seguita Renzi -. Con una società privata a Melzo abbiamo un progetto che toglierà dalla strada 10mila mezzi pesanti sull’asse Abruzzo-Lombardia, con un risparmio del 58% di energia primaria e minori emissioni acustiche e atmosferiche per il 55%. Un terreno sul quale molti trasportatori ci stanno seguendo. Speriamo di avere un ferrobonus dal ministro Lupi».
Il nuovo casello di Manoppello dovrebbe aprire entro l’estate assicurando evidenti vantaggi all’interporto. Quale può essere invece il valore aggiunto di porto e aeroporto? «Il cargo in aeroporto è di nicchia, mentre un porto operativo consentirebbe di moltiplicare vicendevolmente i volumi di merce».
Quali aziende vi stanno dando fiducia? «La nostra attività si fonda sulla locazione di spazi. Abbiamo contatti con multinazionali cinesi dell’automotive. Ospitiamo Coca Cola, Rexam e operatori specializzati quali Palletways, Matricardi Logistica e Dhl. Abbiamo 20mila metri quadri già locati e agibilità per 55mila. Una volta a regime, l’interporto disporrà di 70mila metri quadrati di magazzino - seguita Renzi -. Puntiamo a un contratto di rete con operatori di trasporto quali Di Nino, Angelucci, Eurocoop, Pierangelo autotrasporti e Palena».
Cosa chiederebbe alla politica, all’imprenditoria e alle banche d’Abruzzo? «Al mondo produttivo direi di non propugnare solo a chiacchiere la maggiore responsabilità sociale, puntando sulla convenienza della intermodalità. Se è vero che la strada ha costi competitivi, il treno garantisce di più» assicura Renzi, che aggiunge: «Favorendo la nascita dell’Interporto d’Abruzzo la politica ha reso la nostra regione più competitiva - spiega Renzi -. Adesso chiederei una progettazione urbanistica territoriale che tenga conto di questa infrastruttura. La disponibilità dei nostri spazi potrebbe indurre molti imprenditori a riconvertire i propri capannoni, ma la delocalizzazione andrebbe incentivata». Le banche? «Per l’Interporto d’Abruzzo hanno già dato - sorride Renzi -. Il loro contributo è stato fondamentale per definire l’allestimento di questa bella infrastruttura».