L’AQUILA Pagati per non fare nulla. Anche il consiglio regionale di ieri finisce in una bolla di sapone. Consiglieri in standby dal mattino alle 11, mentre in commissione Bilancio volavano le urla. Finchè nel pomeriggio il rompete le righe: tutti a casa. Per fortuna viene approvata la risoluzione di Maurizio Acerbo a sostegno della proposta di legge della Lav sul ”divieto di allevamento, di cattura e di uccisione di animali per la loro pelliccia".
Finisce però il rimpallo che dura da tre mesi per l’abolizione dei doppi vitalizi: approvata ieri in commissione Bilancio con i voti di Pdl, Rifondazione Comunista e Comunisti Italiani e l'astensione di Pd e Idv che si sono riservati il voto in aula, stabilisce che l'ex parlamentare ed ex consigliere debba optare per un solo vitalizio pieno, con il secondo decurtato dell'80%. La norma ha valore retroattivo e sarà all’ordine del giorno del prossimo consiglio regionale ma è probabile che la bagarre che si è registrata ieri mattina farà il bis in consiglio. Sono 26 al momento i consiglieri che usufruiscono del doppio vitalizio, ai quali si aggiungerebbero altri cinque se non venisse approvata la legge: quindi 31 in tutto. Il risparmio calcolato è tra i 350 e i 750 mila euro, a seconda del taglio: se è dell’80 per cento, si calcola un risparmio annuo per le casse pubbliche di 750 mila euro, se è del 50 è di 350 mila. Ma su un altro punto la maggioranza di centrodestra si è spaccata, tanto da far slittare il consiglio regionale a martedì prossimo convocando per lunedì mattina una nuova riunione nella speranza di trovare la quadra: si tratta di una variazione di bilancio di 9 milioni di euro. La seduta è stata molto movimentata perchè alcuni consiglieri hanno accusato l'assessore regionale al Bilancio, Carlo Masci, di aver fatto una variazione di bilancio (per risolvere il problema dell'impugnazione del governo davanti alla Corte Costituzionale della copertura di 9 milioni reperiti nei fondi perenni, che secondo il governo sarebbe illegittima) in cui sarebbero state inserite altre norme non discusse. Ma Masci dovrà rendere conto anche di altri problemi gravissimi che si stanno determinando nel bilancio regionale: come quello relativo ai fondi della cultura, finanziati con i Ria (retribuzione aziendale di anzianità) dei dipendenti regionali, che sono stati bloccati. Così come non si sa ancora dove reperire i soldi per il porto di Pescara.