ROMA Adele Gambaro è fuori dal Movimento 5 Stelle. La Rete ha ratificato la decisione presa martedì dai parlamentari grillini che, come chiesto da Beppe Grillo, ha scelto di espellere la senatrice bolognese rea di aver osato accusare il “capo politico” dopo i risultati delle amministrative. La sorpresa semmai è che gli attivisti della prima ora (potevano votare solo gli iscritti entro 31 dicembre del 2012), non solo non hanno espresso un voto unanime, chiudendo la pratica con il 34, 2 % di “no” all’espulsione contro il 65,8%, ma hanno disertato anche in massa il processo via web. Gli aventi diritto erano 48.292 ma hanno votato solo 19.790. E’ stato lo stesso Grillo dal suo blog a elencare tutte le «colpe» della Gambaro aprendo il voto che si è chiuso alle 17 di ieri. Ma, anche se il capogruppo al Senato Morra smentisce ancora una volta la scissione di un gruppo di dissidenti, si moltiplicano le voci in dissenso con la linea dura. E tra i M5S scoppia un nuovo caso. Anche la deputata cittadina Paola Pinna è a rischio di espulsione per aver criticato in un’intervista i metodi «talebani» scelti dal Fondatore e dai suoi fedelissimi contro i dissidenti. «Proporrò all’assemblea di richiede la completa rendicontazione delle spese dell’onorevole Pinna prima di procedere con la richiesta alla Rete della sua espulsione: lei sta cogliendo questo momento di polemiche con Grillo per evitare la restituzione delle parti eccedenti», scrive di Facebook il grillino Ivan Della Valle, rendendo esplicito il clima del «dibattito» tra i Cinque Stelle. Per ora chi non è d’accordo con la linea dura si limita a ribadirlo ma non lascia il Movimento. «Non mi piacciano le espulsioni, ogni elemento di diversità in un gruppo è una ricchezza ma la rete è nostro referente democratico», dice il senatore Francesco Campanella. Critica anche Serenella Fucsia: quella sulla Gambaro «è una scelta sbagliata, spero che il gruppo da questo errore cresca, perché gli errori fanno esperienza e questo gruppo di esperienza ne deve fare molta». Da registrare una lunga telefonata tra Grillo e il deputato Tommaso Currò. E’ stato lo stesso Grillo a cercare il parlamentare siciliano, via sms. Nel corso del colloquio Currò avrebbe rivolto al Fondatore un vero e proprio appello a tenere unito il gruppo, smettendo di pensare di essere l’unico ad avere sempre ragione. Un appello che questa volta Grillo ha raccolto telefonando alla “dissidente” Paola Pinna. «Sì io e Grillo abbiamo parlato», ha confermato la dissidente sarda non diffondendo il contenuto della conversazione. Alla Camera intanto sono volate parole grosse tra Scelta Civica e i grillini. «L’onorevole Cera ha detto a me mezzo coglione e a Alessandro Di Battista coglione intero», denuncia Carlo Sibila. M5S diffonderà il video dell’accaduto.