MONTESILVANO Rievocato con una punta di nostalgia, il cinquantesimo anniversario dell’ultimo viaggio del trenino Fea, che dal 1929 al 1963 unì Penne e tutta la vallata del Tavo con Montesilvano e Pescara. Organizzata dall’Acaf (ex ferrovieri e fermodellisti con Renzo Gallerati in testa e Salvatore Di Fazio), dalla Fondazione PescarAbruzzo e dalla Gtm, la grande festa in onore del treno elettrificato si è servita ieri di un bus pellicolato, praticamente truccato da vecchio tram. Partito dalla rimessa di via Foscolo, il bus - con a bordo il vicesindaco del capoluogo Fiorilli, l’omologo di Montesilvano Ruggeri, il presidente della Provincia Testa, per PescarAbruzzo Mattoscio, Russo per la Gtm ed i soci dell’Acaf - ha ripercorso il vecchio tracciato del trenino su corso Umberto e fino a Montesilvano. Appassionati, studenti ed ex dipendenti della Fea (oggi Gtm) lo hanno accolto festanti e molti hanno chiesto di rivivere l’emozione del viaggio fino a Penne, in un paesaggio pienamente cambiato. Soste a Cappelle (la ex stazioncina oggi è un B&B), a Moscufo (il capostazione all’epoca era il nonno del presidente Guerino Testa) a Collecorvino, Pianella, Loreto dove i sindaci con la fascia tricolore hanno tributato i dovuti onori al bus-trenino.
Arrivo a Penne e breve sosta in località Collatuccio, dove nel novembre 1944 il trenino fu bombardato prima di infilarsi nella galleria omonima. Si contarono diversi morti, fra cui il neopromosso capotreno Galizio Sciarretta di Montesilvano. Nei primi anni del dopoguerra il tram riprese a sferragliare alla media oraria di 38/40 km. Una velocità molto alta rispetto ai tempi di percorrenza odierni. All’epoca il trenino impiegava un’ora da Pescara a Penne. Quando in nome del progresso (1963) si decise la sua dismissione, primi a soffrirne furono gli studenti che per anni avevano intrecciato i loro amori segreti su quelle carrozze.