Chi azzarda una passeggiata tra i corridoi delle municipalizzate trova un ampio campionario di sentimenti, c’è il timore per il salto nel buio, c’è la paura di chi teme di essere messo all’angolo, ma anche la speranza di quelli che vivono il cambio di amministrazione come l’occasione di un riscatto professionale. Insomma, di tutto. Tra le voci che corrono ce n’è una più forte, riguarda l’Atac e prevede un futuro commissariamento dell’azienda. Un passaggio che alcuni negano e altri auspicano. Lo scenario più probabile è intanto un cambio dei vertici nelle partecipate. All’Ama il presidente Piergiorgio Benvenuti, legato ai Fratelli d’Italia, sa di dover fare le valigie prima o poi, i rumors coinvolgono anche il capo del personale Paolo Passi. All’Atac l’ad Roberto Diacetti, avvistato in Campidoglio nei giorni scorsi dove avrebbe avuto un colloquio con il segretario generale Liborio Iudicello, ci spera ancora, ma le possibilità di conferma sono ridotte al lumicino. A rischio anche il posto (o per lo meno il ruolo) di Massimo Tabacchiera, presidente dell’Agenzia della mobilità al quale non viene perdonato l’appoggio ad Alemanno (vissuto come un tradimento da alcuni settori del centrosinistra). Un cambio di incarico è in vista anche per Luca Avarello, capo di un dipartimento chiave. Anche a Zètema, si preparano a cambiamenti, i presunti bene informati dicono che potrebbe arrivare Gianni Borgna.
Tutto, ovviamente, dipende dal sindaco che in questi giorni è occupato con la giunta. L’urgenza successiva saranno proprio le municipalizzate, un tema che ha riguardato una bella fetta della campagna elettorale del chirurgo. Marino ha un piano: introdurre l’amministratore unico al posto dei cda.
CAMBIAMENTI NON IMMEDIATI
Un’idea facile a dirsi (e nei comizi è stata ripetuta spesso), ma difficile a realizzarsi. Intanto perché bisogna cambiare gli statuti e poi perché ci sono contratti da rispettare e indurre alle dimissioni i consiglieri potrebbe non essere agevole. Nell’azienda che si occupa di rifiuti prevale un sentimento di attesa: «Le rivoluzioni qui si sono sempre fatte d’estate», raccontano i dipendenti di lungo corso. Ieri il presidente Ama Piergiorgio Benvenuti e il direttore generale Giovanni Fiscon sono stati ricevuti dal sindaco, al di là dei possibili interventi di spoil system (comunque non immediati), sul tavolo ci sono questioni urgenti, prima fra tutti la differenziata, che deve partire in molti quartieri. Poi ci sono le questioni tecniche: il cda resta in vigore per l’approvazione di tre bilanci, al momento ne sono stati licenziati due e l’ultimo sarà vagliato in primavera, insomma non si tratta di un cda in scadenza.
LA PARTITA DEI TRASPORTI
La partita più delicata riguarda Atac. L’azienda al centro di Parentopoli e dei tanti disservizi, sarà il cuore degli interventi del nuovo sindaco. Una prova la si è avuta ieri, quando il sindaco, senza avvertire nemmeno il suo staff, è salito su un autobus per andare a un appuntamento alla Garbatella. Le sue critiche («l’attesa alle fermate è stata lunga») sono state lette come una pressione sui vertici. Come detto, Diacetti, l’ad riconfermato con il resto del cda per altri tre anni da Alemanno prima delle elezioni, rischia di non essere più al comando fra qualche mese (anche se un suo addio potrebbe essere oneroso). Ma il piano di Marino resta l’amministratore unico e la strada più comoda per arrivarci potrebbe essere il commissariamento. L’arrivo del commissario è auspicato da molti settori del sindacato. Anche Athos De Luca, storico consigliere del Pd, è da sempre su questa linea: «Serve una radicale discontinuità con la fallimentare gestione Alemanno».