A contendersi Villa Pini, fino all'ultimo istante e rilanciando a 30 milioni di euro, è stata la casa di cura Santa Camilla di Roma spa, ovvero i nomi più altisonanti della sanità privata abruzzese, Luigi Pierangeli, Lorenzo Spatocco, Concetta Petruzzi di Villa Serena, clinica Di Lorenzo rappresentati dal commercialista Pierluigi Balietti e dall'avvocato Andrea Pantellini. Nicola Petruzzi, che con policlinico Abano Terme ha gestito in affittoVilla Pini negli ultimi due anni e mezzo dopo il fallimento e che ad aprile, dopo la quarta asta a vuoto, aveva presentato con una propria società, la Seagull srl, un'offerta di 16 milioni di euro, ieri nella partita al rialzo si è fermato a 26 milioni e 850 mila euro. Di Nicola un piede a Villa Pini in un certo senso lo aveva già messo: nella compagine che ha presentato l'offerta per Villa Pini, c'è anche la Cise srl, ovvero la società che per 700.000 euro a settembre del 2012 ha comprato, sempre all'asta, l'istituto Maristella, società del gruppo Angelini che cura la riabilitazione per pazienti con disabilità psico fisica. Una società, la Cise, che ha lo stesso rappresentante legale, Di Ianni, del policlinico S. Maria De Criptis, iscritta nel registro delle imprese di Pescara lo scorso 13 giugno. «Io da bambino abitavo proprio lì e per questo sono commosso - ha detto Di Nicola con la lacrime che gli solcavano il volto - sognavo di acquistare la clinica e da quelle parti ho la casa di campagna». Non è un caso se la società si chiama S. Maria de Criptis, proprio come la chiesa che sta di fronte a Villa Pini.
SUL TAVOLO VENTI ASSEGNI
Per ora la società vincitrice ha versato una cauzione pari a un milione di euro: si tratta di 20 assegni che vanno ha un importo minimo di 4250 euro a un massimo di 100.000 ed emessi da banche diverse: ci sono Carichieti, Monte dei Paschi, Fideuram, Banca del Fucino, Icrea, due banche di San Benedetto. Di qui ai prossimi mesi dovrà versare il grosso e soprattutto si aprirà la partita con il futuro assetto gestionale di Villa Pini dove lavarano circa 500 persone mentre altre 140, in carico alla curatela fallimentare almeno fino a oggi, sono in cassa integrazione straordinaria. Sono i primi problemi che la nuova proprietà dovrà affrontare anche in tempi brevi dal momento che Petruzzi, il cui contratto formalmente scadrà il 10 settembre, è pronto ad andare via molto prima, portando via letti, attrezzatture e forse anche qualche professionalità: per chi vorrà seguirlo ad Abano, è parso di capire, le porte sono aperte.