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Data: 21/06/2013
Testata giornalistica: Il Centro
L’asta per Villa Pini fa il botto La clinica venduta per 31 milioni

A sorpresa spunta una cordata con Carmine De Nicola, che ha interessi nella sanità e scuole private Battute due offerte: una di Nicola Petruzzi, l’altra di Luigi Pierangeli con la sorella di Petruzzi, Concetta

CHIETI Abbracci e lacrime di commozione segnano la fine della quinta asta per la vendita di Villa Pini. Alle 13.45 di ieri il Policlinico Santa Maria de Criptis, srl con sede a Montesilvano si è aggiudicato per la bella cifra di 31 milioni e 50 mila euro la struttura più imponente dell’ex impero di Vincenzo Angelini, fallita nel 2010. La nuova proprietà. Il pianto è quello di Carmine De Nicola, patron di scuole private a Chieti e a Francavilla al Mare, che un paio d’anni fa è entrato nella sanità privata, prima marchigiana e poi abruzzese. «Il professore», così lo chiamano, arriva nell’aula di Corte d’assise del tribunale teatino poco prima della fine dell’asta. Si ripara dietro le lenti scure, ma non riesce a trattenere la gioia: «Mi sono commosso», spiega, «perché da bambino abitavo vicino a Villa Pini e Santa Maria de Criptis (la chiesa a cui si è ispirato per denominare la società, ndc) e ho sempre sognato di rilevare la clinica. Ma io non sono nessuno», si schermisce a taccuini e telecamere, «solo il padre di ragazzi che detengono piccole quote. Siamo felici, abbiamo fra i soci industriali di grandissimo valore, persone che si occupano di creare servizi per i cittadini, professionisti nel settore della sanità e della formazione». Ma chi è in grado di mettere in gioco simili somme? Presidente della società acquirente è Antonio Di Ianni, professionista di Francavilla, affiancato dai consiglieri Antonella De Nicola, Valeria Pelliccione, Gaetano Grima. Lo staff non si sbottona, ma fa trapelare solo che i capitali sono interamente abruzzesi, annunciando una conferenza stampa per i prossimi giorni . Probabilmente non prima che il giudice delegato Nicola Valletta si pronunci per l’aggiudicazione: ha 10 giorni di tempo. L’Asta. A contendersi la clinica c’erano anche la Santa Camilla spa, con sede a Roma, e la Seagull di Nicola Petruzzi, titolare del policlinico di Abano Terme (Padova), che finora ha gestito Villa Pini. Proprio quest’ultimo lo scorso aprile aveva offerto 16 milioni di euro per rilevare la struttura alla periferia di Chieti, determinando così il prezzo base d’asta. Unico amministratore della Santa Camilla è Luigi Pierangeli, altro nome noto della sanità privata abruzzese (Casa di cura Pierangeli), nonché editore di Rete8; fra i soci spiccano personaggi conosciuti come Concetta Petruzzi (Villa Serena) sorella (e in questo caso concorrente diretta) di Nicola e Lorenzo Spatocco (casa di cura Spatocco), da sempre vicino allo stesso Pierangeli, più un imprenditore di Avezzano. La procedura di apertura delle buste inizia puntuale alle 11.30: il notaio Alfredo Pretaroli, nonostante l’afonia che lo attanaglia, è preciso nel sbrigare tutte le formalità di rito. Lo affiancano la curatrice fallimentare Giuseppina Ivone e i coadiutori Francesco Cancelli e Roberto Falcone. Quasi tre ore per controllare se i documenti sono conformi al disciplinare di vendita e si scoprono le offerte: Santa Camilla e Santa Maria de Cryptis rilanciano entrambe il minimo indispensabile, a 16 milioni e 50 mila euro. Petruzzi e la sua Seagall alzano il prezzo di altri 50mila e via ad un rimbalzo infuocato, non solo per la temperatura nell’aula. L’imprenditore pescarese a 26 milioni e 750 mila euro: quando il policlinico Santa Maria de Criptis rilancia di 100 mila euro, Petruzzi dice basta. E la partita finale si gioca a due, di 50 mila in 50 mila, fino all’ultima offerta del gruppo di De Nicola: 31 milioni e 50 mila euro. I rappresentanti legali della società che fa capo a Pierangeli si consultano per il minuto a loro disposizione; poi, quando il notaio incalza con il conto alla rovescia, rinunciano a un’ulteriore offerta, in un clima di tensione. Le contestazioni. Prima di cominciare l’asta Nicola Petruzzi aveva avanzato al notaio alcune obiezioni. A cominciare dal fatto che «Cancelli (il commercialista che affianca la curatrice Ivone, ndc) è sindaco di una società partecipata di Synergo (che gestisce la casa di cura Pierangeli e compare fra i soci di Santa Camilla, ndc). Inoltre alcuni soci avevano fatto ricorso al Tar contro la delibera di accreditamento riconosciuto dalla Regione al fallimento di Villa Pini. Questo ha inciso in maniera significativa sull’andamento dell’asta, portando a una notevole riduzione del prezzo». Petruzzi ha mostrato perplessità anche sulla società vincitrice, facendo notare che «nella compagine sociale c’è la Cise, che si è aggiudicata Maristella, ed è morosa». Nonostante le obiezioni l’asta è andata avanti e l’esito lo ha lasciato amareggiato: «Ho fatto il possibile, più di questo dovevo rapinare una banca», ha detto scherzando, «sono affezionato alle persone che lavorano nella struttura, spero che chi subentra non ne maltratti le professionalità ». Un pensiero finale alla cordata Santa Camilla: «Sono dispiaciuto e sorpreso, potevano comprare la struttura dall’inizio e hanno perso lo stesso. Per una questione di stile potevano risparmiarsi questa manovra».

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