RIVISONDOLI Una settimana abbondante per discernere sulla data del voto. E’ la non-decisione che emerge dalla due giorni di Rivisondoli dove «Politica e/è» organizzato dalla Cantiere Abruzzo, la Fondazione di Di Stefano, ha squadernato alcuni dei grandi temi in discussione in vista delle Regionali. Il clou è appunto la tempistica del voto ma il Pdl ha fatto un esame di coscienza anche sulle questioni operative. Prima fra tutte, l’incapacità di comunicare il lavoro svolto fino a questo momento. Altra discussione sulla strutturazione del partito, tema aperto anche a livello nazionale: formato light o con organizzazione territoriale. Poi ci sono stati anche momenti di aggiornamento su tematiche amministrativamente spinose come rifiuti, acqua e trasporti. Con finestre su nodi cruciali della pianificazione strategica degli enti locali: project financing e programmazione Fas per il settennio 2014/2020 a livello europeo.
Tutto parte però dal voto novembre-marzo per il quale ci sarà anche un consulto di Chiodi con i vertici romani. A ora di oggi tutte le carte restano coperte. Conclusioni affidate a Fabrizio Di Stefano che tra le righe ha lanciato messaggi molto trasversali agli apparati regionali. «Vogliamo vincere le Regionali per continuare il lavoro di risanamento portato avanti nel primo governo-Chiodi e per guidare la speranza di tutta la regione in un momento di difficoltà generale. Per fare questo dobbiamo pretendere che tutti, ma proprio tutti, a iniziare dalle strutture della Regione tirino dalla stessa parte perchè lo sforzo fatto da Chiodi e dalla sua giunta non può non trovare la collaborazione di chi ha in mano i settori della Regione». Polemica velata? Neanche tanto. «Ci sono settori della Regione - dice Di Stefano che remano contro o che non remano proprio».