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Data: 24/06/2013
Testata giornalistica: La Sicilia
«L'Ast è come un malato terminale ma la Regione può fare il miracolo»

«Se la Regione non ha ancora dismesso una sua partecipata eccellente, cioè l'Ast, la storica azienda siciliana dei trasporti, è perché, voglio credere in un impeto di grande ottimismo, intende rilanciarla facendola uscire dallo stato di estrema crisi in cui adesso versa. Ma per far questo deve adottare un piano che oserei definire di salvataggio, e non continuare invece, come ha fatto fino a oggi, a mostrarsi assente, perché chi paga il prezzo più alto alla fine sono sempre i lavoratori, cui viene negato di lavorare con serenità, e i cittadini, che usufruiscono di un servizio più che dimezzato» (come testimonia la lettera firmata che pubblichiamo a corredo del pezzo). La denuncia arriva dalla segreteria generale territoriale dell'Ugl e dalle segreterie regionale e provinciale dell'Ugl Trasporti, che hanno convocato per oggi, alle 10, in via Teatro Massimo 34, una conferenza stampa per illustrare tutte le criticità che attualmente vive il trasporto pubblico locale. «Ci sono troppe cose che non vanno come dovrebbero in seno all'Ast - dice Giuseppe Scannella, segretario regionale Ugl Trasporti -. In primis, i lavoratori sono ancora in attesa di percepire lo stipendio di maggio. Il ritardo per molti è fonte di problemi: ci sono scadenze di pagamenti, come i mutui, che non possono essere onorate. In secundis, su circa novanta mezzi che circolavano nella provincia di Catania, oggi quasi ottanta sono fermi perché guasti e il resto è regolarmente in funzione. Si capisce bene che numeri così esigui non permettono di onorare tutte le corse che, sulla carta, si trovano nei calendari aziendali. E così per i pendolari che dai paesi etnei si recano in città e viceversa, i disagi sono all'ordine del giorno. Inoltre il carburante scarseggia e non ci sono soldi per l'assistenza tecnica ai mezzi nelle officine autorizzate». Scannella è convinto che si debba istituire al più presto «una commissione d'inchiesta che faccia luce sulle responsabilità degli organi della Regione, i quali hanno permesso, colpevolmente, che un'azienda sana come l'Ast precipitasse sull'orlo del baratro. Chiediamo l'attivazione di un tavolo con il governo regionale, l'assessorato, i vertici dell'azienda e i sindacati, per capire, tutti insieme, se siamo davanti a un malato terminale o se questo invece, con le opportune e adeguate cure, possa ancora essere salvato. Noi abbiamo sempre privilegiato il dialogo sereno e proficuo. E vorremmo proseguire su questa strada. Se non saremo ascoltati, però, e il nostro appello cadrà nel vuoto, la situazione, visto come stanno le cose, rischierà di degenerare. Ed è l'ultima cosa che vorremmo». Un cenno anche sulla situazione dell'Amt. «Apprendo che sarebbe pronto un ulteriore taglio di fondi da parte della Regione, che passerebbero da 10 a 8 milioni, e questo significherebbe l'immediata chiusura dell'azienda cittadina - dice il segretario regionale dell'Ugl Trasporti -. L'Amt rischia di rimanere soffocata da un piano industriale ormai superato, dal taglio dei contributi regionali del 20% e dal blocco delle assunzioni attuato dal Comune nell'ottica della spending review. Tutto questo comporta gravi ripercussioni al servizio aziendale, un numero sempre più basso di vetture in circolazione e autisti che rischiano aggressioni e pestaggi da parte degli utenti imbufaliti per le lunghe attese alle fermate. Chiediamo pertanto al nuovo sindaco un tavolo tecnico affinché si trovino le soluzioni più adatte a risollevare le sorti dell'azienda metropolitana dei trasporti».

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