ROMA Due miliardi da trovare in 48 ore. La caccia alla copertura per il rinvio di tre mesi dell’Iva e per dare un segnale concreto sull’occupazione è concentrato nella settimana che si apre oggi. Ma è probabile che il governo spacchetti in due parti gli interventi per l’occupazione: mercoledì quelli a «costo zero» sulla flessibilità in entrata e quelli destinati al Sud dove la disoccupazione giovanile è più drammatica, riposizionando 1 miliardo di fondi Ue; fatto il primo balzo in avanti, il lavoro proseguirà, dopo il vertice europeo di giovedì e venerdì prossimi, sia con interventi ad hoc anche per il Nord una volta che sarà trovata la copertura aggiuntiva di 1 miliardo di fondi nazionali, al momento ancora incerta; sia con la legge di Stabilità che è il luogo deputato per ulteriori interventi di più ampio respiro.
Il problema dell’Iva, che pure sarà oggetto di un’avvio di discussione mercoledì, sarà in concreto varato a fine settimana. Ma soprattutto, il rinvio di tre mesi dell’aumento dell’aliquota base dal 21 al 22 per cento, che pure avrà bisogno di una copertura, lascerà comunque tempo al governo per rivedere e decidere gli stanziamenti in coordinamento con la riorganizzazione della tassazione sugli immobili, Imu e catasto, che il presidente del Consiglio Enrico Letta ancora ieri ha confermato di voler concludere entro il 31 agosto. Il percorso, che il governo sta delineando in questo ore, non è casuale. Il vertice europeo del 27 e 28 giugno è convocato sull’occupazione ma si voterà anche sull’uscita dell’Italia dalla procedura per deficit eccessivo. E non si vuole innescare qualche meccanismo che possa provocare bruschi irrigidimenti tra i partner europei. Dopo il vertice gli spazi di manovra saranno meno stretti e si conquista anche tempo per trovare coperture adeguate. Tutti argomenti al centro dell’incontro che Enrico Letta ha avuto ieri con il ministro dell’Economia Saccomanni e del Lavoro Giovannini.
FLESSIBILITÀ E STAGE
«Dobbiamo rimettere il lavoro dei giovani al centro», ha ribadito ancora ieri il premier Enrico Letta. Si riparte dunque dalla legge Fornero e dai contratti atipici per arrivare alla conclusione che la riforma è stata troppo rigida e che la flessibilità in entrata, soprattutto in un momento di crisi, è necessaria. Quindi, meno vincoli sulle condizioni a cui agganciare i contratti a termine e tempi più brevi tra un contratto e l’altro, 10-20 giorni.
Nel pacchetto di misure sul lavoro, come si è detto, si riparte dal Sud utilizzando un miliardo di Fondi Ue destinati al programma di convergenza e che, con l’assenso delle Regioni interessate, potranno essere dirottati alla decontribuzione delle nuove assunzioni a tempo indeterminato di giovani con meno di trent’anni. Si parte dunque dalle Regioni-obiettivo (Campania, Calabria, Sicilia e Puglia) e si allarga l’orizzonte anche a Abruzzo, Molise, Basilicata e Sardegna.
Di questo pacchetto, 500 milioni dovrebbero andare alla decontribuzione. Prolungando l’intervento fino al 2015, il governo si aspetta circa 50.000 nuove assunzioni. Inoltre, ci si avvicinerebbe al pacchetto europeo dello Youth Garantee: circa 6 miliardi di risorse suddivise in 7 anni ma che il vertice europeo potrebbe decidere di concentrare in due anni (2014 e 2015) per aggredire il dramma occupazionale con maggior decisione. L’Italia non è sola a spingere in questa direzione, la Germania frena.
Restando però al miliardo di fondi Ue dell’obiettivo convergenza, 400 milioni verrebbero divisi tra tirocini (200 milioni) e al rifinanziamento della legge sull’imprenditorialità giovanile (altri 200 milioni) mentre 100 milioni andrebbero alle cooperative del terzo settore formate soprattutto da giovani. In totale, l’impatto occupazionale atteso arriverebbe a 70.000 nuovi posti di lavoro.
LA FASE DUE
Aggredito il primo zoccolo duro, quello del Sud, l’agenda sul lavoro proseguirà fino a settembre con la legge di Stabilità. Il primo problema da risolvere è dove trovare le risorse per accontentare anche le Regioni del Nord. Servirebbe infatti un miliardo in più in quanto le regioni settentrionali, più efficienti, hanno già impegnato in diversi progetti i fondi europei di convergenza e non possono perciò dirottarli verso l’occupazione. Ma nel pacchetto c’è di più: dal miglioramento dei servizi per l’impiego alla riduzione del cuneo fiscale.
Quanto all’Iva per coprire i costi del rinvio è sempre più probabile un aumento delle sigarette (anche elettroniche) e degli alcolici.