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Data: 24/06/2013
Testata giornalistica: Il Tempo
Sta soffiando la prima brezza della crisi

Ha un bel dire Enrico Letta che la prossima settimana non sarà più decisiva di altre che verranno. La gravità della situazione e la debolezza del governo sono sotto gli occhi di tutti. Le parole stesse del presidente del Consiglio lo lasciano intendere. Quando Letta cerca di scaricare sulle spalle del governo Berlusconi la responsabilità dell’eventuale aumento dell’Iva ricordando che questo sarebbe stato già deciso prima che egli assumesse la guida del governo non fa che anticipare un’autodifesa di fronte a prevedibili polemiche. Ancora. Quando liquida come Diktat gli avvertimenti di Alfano sulle difficoltà della tenuta del governo in caso di scatto dell’aumento dell’Iva, mostra di non ricordare che i punti sollevati dall’esponente del Pdl (in primis proprio le questioni Iva e Imu) costituivano parte integrante e (per il Pdl) irrinunciabile del programma di governo. Sono, indiscutibilmente, sintomi di debolezza e di cattiva salute dell’esecutivo sia il tono minimizzante con il quale Letta si sforza di negare l’esistenza di pericoli per la tenuta della coalizione - arrivando persino a presentare contrasti insanabili come discussioni fisiologiche per una maggioranza atipica - sia gli arroccamenti in difesa preventiva.

La verità è che la settimana che si apre sarà davvero cruciale (forse decisiva) per le sorti di un governo il quale, partito bene, mostra ora affanno, incertezza, contraddizione e tendenza al rinvio sulle decisioni economiche più importanti. A creare fibrillazioni e pericoli di implosione non sono tanto le scadenze giudiziarie di Berlusconi quanto i nodi politici che giungono al pettine. È evidente che il Pdl non possa rinunciare ad ammainare una bandiera con la quale ha fatto la campagna elettorale, ha recuperato consensi, ha gestito le trattative per la formazione del governo. È, pure, di tutta evidenza che Letta è ormai inviso a un settore del Pd convinto di poter creare una maggioranza alternativa all’attuale recuperando il sostegno dei grillini dissidenti. Si tratta, beninteso, di una illusione, perché il Pd è tuttora in confusione totale sul suo futuro. Ma tant’è: la razionalità non è il metro della politica. E, intanto, un venticello di crisi (annunciata) comincia a spirare.

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