Le due ore preventivate non sono bastate. Il conclave di maggioranza dell’amministrazione comunale pescarese s’è trascinato fino all’ora di cena, in una sala dello Sporting Hotel Villa Maria a Francavilla.
Cominciato più tardi del previsto, cioè intorno ale 17 - in molti sono arrivati alla spicciolata - il vertice voluto dal sindaco Luigi Albore Mascia per tracciare la rotta da tenere negli ultimi mesi di governo ha registrato momenti di aspra dialettica sui temi più spinosi, alternati ad altri di confronto costruttivo e sereno.
«Che faremo? Litigheremo» aveva anticipato all’ora di pranzo Enzo Dogali, capogruppo dell’Udc, annunciando una severa opposizione su alcuni temi in particolare e così è stato: primo, la riqualificazione di Corso Vittorio Emanuele, progetto caro a Carlo Masci ovvero a Pescara futura che prevede di riservare la strada al passaggio dei soli mezzi pubblici e alle auto dei residenti. «Riqualificazione, non pedonalizzazione» è stato ribadito. Il progetto è contestato a gran voce dai commercianti della via e, soprattutto, non rientra nel programma di governo: questo spiega le richieste di chiarimento sollevate ieri non solo dall’Udc, ma anche da esponenti del Pdl. «Su questo tema siamo lontani dall’accordo» ha ribadito Dogali, che ha insistito per una adeguata sperimentazione prima di concedere il via libera. Richiesta accolta, a quanto pare, con la consapevolezza di voler procedere e se poi il piano dei etcnici dovesse fallire, non sarà un dramma tornare indietro. Toni vivaci anche sul resto, a cominciare dalle tasse - Imu e Tares - e sul bilancio. «Sull’Imu abbiamo avanzato da tempo la nostra proposta, mentre sulla Tares c’è discordanza sulle agevolazioni - ha detto ancora Dogali -. Quanto al bilancio, è impensabile approvarlo a fine settembre altrimenti, dovendo procedere per dodicesimi, non avremo margine di manovra per le spese negli ultimi tre mesi» ha spiegato.
Ma lo scontro che lacera la maggioranza, oltre a corso Vittorio, è sul futuro di Pescara parcheggi, società che gestisce la sosta a pagamento in città e che negli ultimi tre anni ha chiuso i bilanci in rosso. Per limitare i danni la giunta ha deciso di azzerare il debito, ma su questa scelta il centrodestra s’è spaccato. Anche in questo caso, il braccio di ferro è con Pescara futura che ha indicato l’amministratore delegato vecchio e nuovo. Nel lungo faccia a faccia è stato discusso anche dell’area di risulta e del completamento delle riviere. Sul tavolo anche le questioni urbanistiche legate al futuro dell’ex Cofa e più in generale del Pp2, per il quale sono arrivate decine di osservazioni. Unanime la decisione di andare avanti spediti.