I nostri amministratori, per la loro giovane età, non hanno vissuto i disagi della città divisa in due dal binario della ferrovia Adriatica, quindi, non possono apprezzare pienamente il danno "storico" che sarebbe procurato dall’innovativo Phileas ai rallentamenti inevitabili alla mobilità veicolare mare-monti, nel frattempo cresciuta a dismisura ed estranea, in ogni caso, all’utilizzo della filovia che occuperà l’asse longitudinale nord-sud. L'avvento sull'ex tracciato ferroviario del prescelto "tram su gomma" (l'ultimo treno è lì transitato nel lontano gennaio 1988), destinato peraltro a occupare entrambe le corsie risicate di transito, obbligherà - come da stringenti prescrizioni del Ministero dei Trasporti - all’installazione di barriere fisiche di protezione sui lati dell'intero tracciato riservato, al fine di impedire - per motivi di sicurezza - i rischi connessi agli attraversamenti pedonali, che saranno consentiti esclusivamente in pochissimi punti disciplinati da segnali semaforici dedicati. Ciò comporterà il conseguente stravolgimento delle consolidate abitudini quotidiane di un quartiere ad altissima densità abitativa, cui si aggiunge il peggioramento della qualità dell’aria dovuto alle frequenti soste dei veicoli privati in corrispondenza dei numerosi incroci esistenti.
Ivano Angiolelli
Comitato Utenti Strada Parco