«Parteciperò alla campagna elettorale come naturale candidato sindaco». Sono queste le parole del sindaco Pdl Luigi Albore Mascia dette a margine del conclave del centrodestra all’hotel Villa Maria. Una riunione per stilare un patto della maggioranza su 4 punti chiave per la città: ex Cofa, il teatro, l’area di risulta e il piano della mobilità. Il sindaco, a distanza di un anno dalle elezioni, ha voluto però lasciarsi aperte anche altre possibilità: «Sono un uomo di partito», ha sottolineato, «e sono pronto e a disposizione qualora il partito mi chiedesse di partecipare ad altre competizioni».
di Pietro Lambertini wPESCARA «Luigi non si pone ma si propone, è vero che ha fatto tanto per Pescara in 4 anni ma la sua ricandidatura va posta anche ai nostri alleati». Così parla Lorenzo Sospiri, consigliere comunale e regionale Pdl, il giorno dopo l’annuncio di Luigi Albore Mascia di volersi ricandidare a sindaco per il secondo mandato. Un annuncio ha spiazzato la politica cittadina e ha fatto discutere i pescaresi. E se dà il via il libera a un Albore Mascia bis, allo stesso tempo, Sospiri frena le ambizioni del sindaco: «Manca ancora un anno», sottolinea il consigliere, «e il dibattito è prematuro. Adesso, dobbiamo concentrarci su quello che c’è da fare per Pescara anche se tanto è stato già fatto. Albore Mascia è nella condizione di ricandidarsi e fa bene a dire di essere a disposizione del partito anche per altre competizioni: è una persona seria e responsabile. Ma prima che alle elezioni», è il consiglio di Sospiri, «pensiamo ai fronti ancora aperti per la città come ex Cofa, teatro, area di risulta e piano della mobilità. Del resto, è di questo che si è parlato nella riunione di maggioranza all’hotel Villa Maria e non della ricandidatura di Albore Mascia». «Quelle del sindaco sono affermazioni politicamente corrette e anch’io al suo posto avrei detto le stesse cose. Comunque», sottolinea il presidente Pdl della Provincia Guerino Testa, «nel partito non ne abbiamo ancora parlato. Anzi, a questo punto, mi auguro che una riunione sul tema delle elezioni si faccia presto per cominciare a ragionare visto che ci troviamo in un periodo di transizione, tra cambiamento e scarsità di finanziamenti». Anche Carlo Masci, consigliere comunale e assessore regionale di Pescara Futura, invita alla calma: «Albore Mascia, da sindaco uscente, ha tutto il diritto a una legittima aspettativa alla propria ricandidatura ma lui stesso ha ammesso che è pronto a confrontarsi con i partiti. Questa», dice Masci, «è una fase nuova della politica rispetto agli scenari di 4 anni fa, serve concertazione e, in quest’ottica, anche noi ci sederemo al tavolo della coalizione. Il proporsi di Albore Mascia è legittimo, ma la decisione deve essere allargata e comprendere i partiti: adesso più che mai, è importante individuare la persona che possa affrontare al meglio le sfide che si presentano a tutte le amministrazioni comunali, sfide ben diverse rispetto al passato a causa dei tagli e della presenza di nuovi soggetti politici. Per questo», afferma Masci, «il ragionamento sulla scelta del sindaco deve essere ampio». Anche l’Udc si smarca: «È normale che il sindaco uscente riproponga la sua candidatura», riflette il consigliere Licio Di Biase, «mi sarei meravigliato del contrario ma, poi, bisogna vedere quello che accadrà davvero perché alle elezioni manca ancora tanto tempo e, in mezzo, ci saranno anche le consultazioni regionali e gli equilibri della Regione determineranno inevitabilmente anche quelli del Comune. Ma dalla dichiarazione di Albore Mascia», osserva Di Biase, «si capisce che non vuole arroccarsi sulla sua posizione: è giusto perché, con i ragionamenti interni alla coalizione, tutto può cambiare». E l’Udc che farà? «Noi stiamo facendo un percorso di riorganizzazione interna», risponde Di Biase, «ci troviamo in una fase travagliata che ci porterà verso un soggetto più movimentista che partitico e, alla fine, vedremo chi ci sarà».