La città accoglie e festeggia oggi i nuovi filobus che dal 1° luglio, dopo vent'anni esatti dal fermo, consentiranno il ritorno in servizio a pieno regime del trasporto elettrico ed ecologico. Per il collegamento della parte alta con quella bassa del capoluogo, lungo i dieci chilometri che vanno da piazzale Santanna all'ospedale clinicizzato. Alle 10.30 ci sarà una conferenza stampa sul filobus in partenza dal piazzale della stazione ferroviaria. Alle 11 i cinque nuovi mezzi - acquistati per circa 3 milioni - stazioneranno in piazza San Giustino per la benedizione e la presentazione alla cittadinanza, alla presenza delle autorità, dell'assessore regionale ai trasporti Morra, dei dirigenti dell'Ustif e della Panoramica che ha in concessione il trasporto pubblico urbano. La linea filoviaria che è di proprietà della Regione, fu disattivata nel 1993 per vetustà e insicurezza. Sono stati necessari lunghi anni per rimettere in sesto la vecchia linea e il nuovo tratto che va da piazzale Pennesi all'Università e al Policlinico, per un costo complessivo di oltre 6 milioni. Una vicenda che ha attraversato tre amministrazioni comunali succedutesi nel tempo. Per garantire l'intero servizio giornaliero, i cinque moderni mezzi saranno affiancati da due o tre, a seconda delle necessità, di vecchia generazione, ristrutturati tre anni fa. L'orario feriale prevede ben 57 corse di andata e altrettante di ritorno, con cadenza minima di 15 minuti. Chieti, 63 anni in filobus è lo slogan scelto per celebrare l'evento. Era il 16 luglio 1950 quando fu inaugurata la filovia che collegò la città alta allo scalo ferroviario. E lo stesso giorno venne inaugurata un'altra importante opera, la sede dell'Istituto provinciale per l'infanzia. Fece gli onori di casa il primo sindaco del capoluogo Antonio Mariani, proprietario terreno, eletto il 20 aprile 1946; durò in carica per due mandati, fino al 29 giugno 1956. Ospiti il ministro delle Poste e Telecomunicazioni onorevole Giuseppe Spataro e l'alto commissario all'Igiene e Sanità pubblica onorevole Mario Cotellessa. Per le cerimonie furono distribuiti solo 3 inviti: alla Prefettura per accogliere i ministri, alla società Faa che gestì la filovia e all'Amministrazione provinciale (per l'inaugurazione della Casa del fanciullo). Partirono 3 filobus con la bandiera: solo una raggiunse piazzale Marconi con la bandiera allacciata all'asta sinistra; gli altri due la persero per strada.