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Pescara, 16/05/2025
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Data: 27/06/2013
Testata giornalistica: Il Messaggero
Iva rinviata di tre mesi, sale l’acconto Irpef. E arriva la tassa sulla sigaretta elettronica. Aumentano i versamenti di novembre anche per Ires e Irap: viene così anticipato l’incasso di entrate del prossimo anno

ROMA Tre mesi in più per impedire che scatti l’aumento di un punto dell’aliquota ordinaria Iva. Il termine è stato spostato dal primo luglio al primo ottobre: per reperire il miliardo necessario il governo ha deciso di imporre una pesante imposizione sulle sigarette elettroniche e soprattutto di aumentare gli acconti su Irpef Ires e Irap che i contribuenti pagheranno a novembre. Le risorse per le misure in favore del lavoro giovanile vengono invece in larga parte dalla riprogrammazione di fondi europei e per una quota restante da riduzioni di spesa, tra cui anche il definanziamento di opere pubbliche.
Dal punto di vista del ministero dell’Economia la scelta di ricorrere all’incremento degli acconti (dal 99 al 100 % per quel riguarda l’Irpef, dal 100 al 101 per l’Irpef e dal 100 al 110 per l’Irap) permette di evitare un reale aumento della pressione tributaria: piuttosto, anticipando l’incasso di gettito che altrimenti sarebbe affluito nel 2014, si sposta l’onere della copertura su un anno che, a differenza del 2013, godrà di qualche margine di manovra in più sul fronte del deficit. Fabriziosaccomanni ha ricordato che il rinvio dell’Iva avviene all’interno della garanzia già data all’Unione europea, quindi «senza sforamenti né nuovi debiti».
La scelta di finanziare il rinvio di un’imposta con l’anticipo di altre imposte non è piaciuta molto, neanche all’interno della stessa maggioranza. Ad esempio Renato Brunetta, capogruppo del Pdl alla Camera, ha parlato di «partita di giro, ai limiti del raggiro». Il governo però ha spiegato che in Parlamento potrà essere trovata una soluzione diversa, a condizione che garantisca gli stessi effetti finanziari. Gli acconti dell’autotassazione (o più precisamente le seconde rate degli acconti stessi) scattano a novembre. Per quel periodo iol governo dovrà aver trovato una soluzione anche sull’Imu: «Escludo che a dicembre si paghi l’imposta sulla prima casa» ha avvertito il segretario del Pdl Alfano.
LA PROTESTA DELL’ANAFE
Polemiche ci sono anche sull’altra fonte di copertura, un prelievo del 58,5 per cento da applicare sulle sigarette elettroniche e sui relativi accessori e ricambi. L’Anafe (associazione nazionale fumo elettronico) annuncia battaglia, paventando la chiusura del 60-70 per cento dei punti vendita e la perdita di 3.000 posti di lavoro). La stretta dovrebbe assicurare alle casse dello Stato 110 milioni nel 2014.
Intanto ieri è scattato un altro piccolo aumento: quello dei bolli, previsto da un decreto legge sulle emergenze: la marca da 1,81 euro passerà a 2.

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